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Cercasi pifferaio magico a Gattolino, ma sono già tutti in campagna elettorale

La famosa canzoncina inglese, che ha dato il nome a un altrettanto famoso giallo di Agatha Christie, parla di tre topolini ciechi inseguiti dalla moglie del contadino armata di coltello. Questo forse spiega l’interesse suscitato oltre Manica dall’incredibile invasione di topi a Cesena, per la precisione nella frazione di Gattolino – la realtà che oggi ci propina tante tragedie ogni tanto si rilassa e ci regala un filo di tenero umorismo da libro per bambini – e finita addirittura sul Guardian.

Del resto cosa c’è di più tenero di un topolino bianco, ben diverso dalle pantegane grigie e unte che sgusciano dai pertugi di immobili degradati (tipo quello di fronte a casa mia, di cui ho riferito qualche mese fa). Ma la tenerezza ispirata dai topolini bianchi è inversamente proporzionale al loro numero. Se vedi un topolino bianco dici «ma che amore», già con due topolini sei meno entusiasta, con dieci sei salito sulla sedia, dai venti in su hai la faccia dell’antiquario Kazanian nella famosa scena di Inferno di Dario Argento.

E in effetti le immagini di topi spiaccicati sull’asfalto illuminati dai fari delle auto sono da film horror, e ci si chiede, con un brivido nella schiena, cosa deve provare l’automobilista che procede di notte fra i tonfi dei roditori che si lanciano davanti alla macchina, gli squittii e gli «squish» delle ruote su quei corpiciattoli.

Nei film le orde di topi hanno un’origine misteriosa e inquietante, l’esperimento di uno scienziato pazzo, una maledizione stile piaga d’Egitto. A Gattolino l’eziologia dell’invasione topesca è molto più prosaica: un allevamento di piccioni da carne ha chiuso qualche mese fa senza la bonifica prescritta dalla legge, e i topi che, a quanto pare, si erano perfettamente integrati nell’azienda, si sono ritrovati da un giorno all’altro privi di sostentamento e si sono sparpagliati fuori in cerca di cibo.

I felini della zona, come denuncia il nome della frazione, sono teneri e inoffensivi, forse troppo viziati dal ruolo di divi social, oltre che dai croccantini assicurati, e del resto la fama dei gatti come divoratori di topi, lo hanno dimostrato recenti studi, è sopravvalutata: solo quando è alla fame e ha l’umore giusto Tom si decide a inseguire Jerry, a Gattolino come a Gattinara, Gattara e Gattatico.

E così l’offensiva dei topolini bianchi è stata rintuzzata, un po’ tristemente, a colpi di trappole. Ma dove sono i pifferai magici, quando servono? Pensate che scena memorabile, tutti i topini bianchi che sfilano per Gattolino al ritmo di un’allegra marcetta: ma che dico il Guardian, sarebbero finiti in prima pagina sul Times. Purtroppo pare che i pifferai, magici e no, siano già tutti impegnati nella campagna elettorale per le elezioni europee.

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