E’ il film che Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich, definì “nemico cinematografico numero 1” e che raccontando la Grande Guerra fece presagire la catastrofe del successivo conflitto mondiale. Era il 1937 quando il regista francese Jean Renoir (figlio del pittore impressionista Auguste) realizza La grande illusione (La Grand Illusion), immenso capolavoro del cinema che il Supercinema di Santarcangelo propone lunedì 24 ottobre (ore 21), per la rassegna dedicata ai grandi classici restaurati dalla Cineteca di Bologna.
“Ho realizzato La grande illusione perché sono pacifista”, affermò Jean Renoir, che in questo film dirige un cast di interpreti straordinari come Jean Gabin, Erich von Stroheim e Dita Parlo. Il film, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1937 dove Renoir vinse il Premio per il miglior complesso artistico, un premio inventato ad hoc per non dargli la Coppa Mussolini, fu vietato nella Germania nazista; mentre in Italia Mussolini non lo volle nelle sale e sarebbe uscito solo nel 1947, ma con tre passaggi di censura, l’ultimo dei quali firmato da Giulio Andreotti.
Supercinema Classics continuerà lunedì 31 ottobre con Freaks di Tod Browing (1932), nella versione restaurata e distribuita dal 24 ottobre dalla Cineteca di Bologna: un film “sulla mostruosità che risultò inaccettabile all’uscita e non meno oggi perché raccontava che mostruosa era la normalità dello spettatore” ha spiegato il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli. Una pellicola prima voluta e poi rinnegata dalla MGM (che voleva un successo capace di contrastare il Frankenstein della Universal) dedicata all’osservazione quasi documentaristica, senza morbosità, della vita quotidiana dei “mostri” di un circo.
Nel mese di novembre (il 7, 14 e 21) Supercinema Classics prosegue con Ninotchka (1932), celebre pellicola diretta da Ernst Lubitsch, entrata nel mito per la prima risata sullo schermo di Greta Garbo; La morte corre sul fiume, di Charles Laughton, con la grande interpretazione di Robert Mitchum (copia restaurata in prima visione, 1955) e Metropolis di Fritz Lang (1927), capolavoro dell’espressionismo tedesco e capostipite dei film di fantascienza.