L’operazione di lunedì 14 gennaio condotta dalla compagnia dei carabinieri di Riccione che ha portato al sequestro di circa 200 armi, tra munizioni, ordigni, fucili e pistole non è stato un caso isolato. In quell’occasione a finire in manette per detenzione abusiva di armi da guerra sono stati un operaio 51enne, Roberto Muccini e un muratore 57enne, Corrado Monti. Nella giornata di ieri i militari hanno portato a termine un sequestro ulteriore di armi risalenti in gran parte alla seconda guerra mondiale. E a finire agli arresti – sempre per detenzione abusiva di armi – è stato il fratello 61enne del Monti, Fabio.. Nella soffitta di casa sua, adiacente a quella del fratello, nascondeva bombe a mano, pistole e addirittura due mitragliatori risalenti alla prima guerra mondiale. Il soggetto possiede un porto d’armi da cacciatore, ma la detenzione degli oggetti di cui è stato trovato in possesso è comunque illegale ai sensi della legge.
L’indagine che ha portato alla scoperta della “Santa Barbara” di Romagna, tuttavia, è tutt’altro che conclusa. Non è escluso possano essercene altre. Alcune ipotesi avevano portato a formulare la tesi secondo la quale i tre fossero intenzionati a immettere le armi sul mercato illegale che fa gola a parecchi collezionisti. Ma sono sorti alcuni interrogativi in merito ai particolari rinvenuti. Per esempio, alcune delle munizioni sequestrate sono di ultima generazione e hanno ben poco a che fare con un eventuale “collezionismo”.
Intanto i tre arrestati hanno scelto la via del silenzio.