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Spiagge. Corte Costituzionale boccia proroga di 30 anni della Regione Liguria

La Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale della Liguria che prevedeva l’stensione della durata della concessione di trenta anni alle concessioni di beni demaniali marittimi, attualmente vigenti, con finalità turistico-ricreative, ad uso pesca, acquacoltura e attività produttive a essa connesse, e sportive, nonché quelli destinati ad approdi e punti di ormeggio dedicati alla nautica da diporto.

La motivazione della Consulta è in linea con altre precedenti sentenze sul medesimo argomento. Un giudizio di metodo (si tratta di materia di competenza Statale e non regionale) e nel merito con riferimento alle sentenze ed alle norme europee.

Scrive nel dispositivo la Corte Costituzionale

“Come, infatti, anche di recente ribadito dalla sentenza n. 118 del 2018 (in linea con le precedenti sentenze n. 157 e n. 40 del 2017), la tutela dell’affidamento degli operatori balneari riguarda una «sfera di competenza riservata in via esclusiva alla legislazione statale, alla quale unicamente spetta disciplinare in modo uniforme le modalità e i limiti della tutela dell’affidamento dei titolari delle concessioni già in essere nelle procedure di selezione per il rilascio di nuove concessioni», per la ragione, appunto, che la tutela di tale affidamento incide sui «criteri e le modalità di affidamento delle concessioni su beni del demanio marittimo», i quali «devono essere stabiliti nell’osservanza dei principi della libera concorrenza e della libertà di stabilimento, previsti dalla normativa comunitaria e nazionale, e corrispondenti ad ambiti riservati alla competenza esclusiva statale in forza dell’art. 117, secondo comma, lettera e), Cost.»

Il testo integrale della sentenza

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