Nella battaglia di Mosul che sta infuriando in Irak sono impegnati anche uomini e mezzi del 7° Reggimento “Vega” di stanza a Rimini. Elicotteri da trasporto NH-90 e per l’attacco al suolo Mangusta da giugno sono operativi nella base di Erbil, nel Kurdistan iracheno. Compongono le squadre del Personnel Recovery, con il compito di soccorrere i feriti della coalizione anti-Daesh e portarli fuori dalla zona dei combattimenti, ma anche di assistere plotoni in difficoltà.
Sono 130 i soldati italiani impegnati direttamente sul terreno, nelle zone più roventi del fronte. In prima linea gli incursori dell’aeronautica del 17° Stormo, che finora si erano occupati principalmente di addestrare i Peshmerga curdi. Fanno tutti parte della Brigata Aeromobile “Friuli”, che partecipa insieme alle altre forze della coalizione alla Missione internazionale “Inherent Resolve” e quindi all’operazione “Prima Parthica”, per fornire personale di Staff ai Comandi multinazionali in Kuwait, e Iraq (Baghdad ed Erbil) nonché assetti e capacità di addestramento e assistenza rivolti alle forze armate e di polizia irachene.
Altri soldati italiani, fra cui 300 bersaglieri, presidiano dall’aprile scorso la diga di Mosul, a nord della città assediata lungo l’Eufrate, in un territorio controllato dai Curdi.