Il dibattito sui nuovi orari ferroviari che interessano le tratte di collegamento tra la Romagna e Bologna è arrivato nell’aula dell’Assemblea Legislativa. Con un’interrogazione urgente, diversi consiglieri regionali Pd romagnoli hanno chiesto più attenzione ai disagi espressi dagli utenti dopo l’introduzione dei nuovi orari dei treni, lo scorso 9 dicembre.
“Come segnalato da utenti e amministratori locali, molte fermate sono state sospese con scarso preavviso e una comunicazione lacunosa. Oppure sono anche aumentate le corse, ma in orari disagevoli per i viaggiatori. – richiama la consigliera regionale Nadia Rossi – Il patto regionale per il Trasporto Pubblico Locale, che la Regione ha finanziato con 3 milioni di euro, prevedeva un’ottimizzazione dei tempi di percorrenza di alcune tratte. In concreto però abbiamo assistito al taglio dei servizi. In particolare a Misano, Santarcangelo e Viserba lavoratori e studenti pendolari hanno dovuto fronteggiare forti e inattesi disagi”.
Anche il consigliere regionale Andrea Bertani, del MoVimento 5 Stelle, ha presentato un question time sui disagi registrati dai pendolari in seguito all’entrata in vigore del nuovo orario. “La Regione non poteva non sapere delle modifiche all’orario deciso da Trenitalia. Per questo il tentativo di spogliarsi di ogni responsabilità recitato anche oggi in aula dall’assessore Donini è molto grave, soprattutto nei confronti di quei pendolari a cui si dice che per risolvere i problemi con i treni ci sono in ogni caso gli autobus. Un po’ come fece Maria Antonietta quando al popolo che chiedeva il pane lei pensava di dare delle brioche”.
A tutti ha risposto l’assessore regionale Raffaele Donini
“Il nuovo orario- ha precisato l’assessore- non nasce certo per la necessità di razionalizzare i costi del Trasporto pubblico locale su ferro visto che comporta per la Regione un investimento di circa 3 milioni di euro. Purtroppo, nei giorni scorsi, proprio in concomitanza con l’entrata in vigore del nuovo orario, un problema ai sistemi informativi di Trenitalia ha causato una pubblicazione incompleta degli orari sul sito della società, causando per alcuni giorni non pochi problemi di comprensione della proposta da parte dei cittadini. Inoltre, sono emerse diverse criticità per la soppressione di alcune fermate intermedie ed alcuni problemi riguardanti le coincidenze con l’uscita degli studenti di alcuni istituti scolastici, questi ultimi affrontati e risolti con servizi sostitutivi su gomma”.
“Quando si sono accertate le prime criticità nell’applicazione del nuovo orario- ha spiegato Donini-, ho chiesto ed ottenuto che si istituisse immediatamente un coordinamento tecnico permanente fra Trenitalia, Regione e Comuni del territorio ravennate, Ferrarese e Città Metropolitana, aziende di Trasporto Pubblico, per valutare quali correttivi immediati apportare al nuovo orario. Un lavoro di analisi e confronto che sta proseguendo anche in questi giorni”.
E già dal 10 dicembre sono state messe in campo le prime misure urgenti, mentre altre sono operative da oggi con il ripristino della fermata di Godo del treno delle 6.57 del mattino e della fermata di San Biagio. Infine, il 7 gennaio, ne verranno adottate altre, di cui alcune già definite, come una ulteriore fermata a Godo e altre che emergeranno nel tavolo di lavoro permanente.
“La Provincia di Rimini richiederà un tavolo di confronto immediato con la Regione, Trenitalia che gestisce il servizio, RFI che è proprietaria della tratta e rappresentanze locali. Mi auguro, ed è su questo che vigileremo, che questo servirà a trovare soluzioni più vicine alle esigenze espresse dalle comunità riminesi”, rimarca Nadia Rossi.