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Rimini FC verso il derby con Pesaro aspettando il mercato

“La situazione è figlia di due cose in particolare. I molti giocatori che faticano in questa categoria e, in generale, la mancanza di qualità in ogni reparto. Questo porta a fare di necessità virtù, primo non prenderle! E poi? Ottimizzare al massimo le, poche, situazioni positive che si vengono a creare nell’attesa del mercato di gennaio in cui si cercherà di sistemare le cose”.
No, non sto parlando del Rimini…
Facevo zapping domenicale e mi sono imbattuto in un opinionista che parlava della situazione del Bologna.

Poco dopo, proseguendo nello zapping, ho sentito un giornalista che parlava della Spal più o meno negli stessi termini. Quando mi sono imbattuto in una trasmissione in cui, brevemente, accennavano alla situazione del Carpi in serie B la musica non è cambiata . E immagino che difficilmente troverei qualcosa di diverso leggendo o ascoltando chi segue squadre che stazionano nelle posizioni basse o medio basse di qualunque classifica, quelle che si guardano dietro e non davanti.

Vero è che cambiando soltanto alcune parole un commento del genere potrebbe anche starci, se si parla di una squadra che vorrebbe vincere il campionato e non riesce a decollare. Basterebbe specificare “alta classifica” al posto di categoria, ritoccare un po’ la parte inerente il fare di necessità virtù, invitando i palati fini a pazientare se latita sua maestà “il gioco” e si campa di piccole prodezze personali. E, più o meno, avremmo sistemato il tutto.

A questo punto della stagione, con i valori e le graduatorie delineate e abbastanza chiare ed esaustive in merito, diventa difficile commentare ed esprimere concetti che si allontanino un pelo dalle solite frasi fatte e dai classici luoghi comuni cui il parlato gravitante attorno al calcio attinge, da sempre, a piene mani.

Parlare del Rimini non fa eccezione, difficile commentare la prestazione di San Benedetto senza ripetere ciò che viene espresso e ripetuto ormai da un paio di mesi.

Riavvolgendo il nastro, abbiamo una squadra che nasce e viene plasmata inseguendo un disegno tattico ambizioso che doveva essere portato a compimento da mister Righetti.

Dopo un buon inizio, arrivano però difficoltà importanti che inducono il mister a mollare e arriva Leonardo Acori che, cambiando impostazione tattica alla squadra, riprende il controllo della situazione e riesce a tenere il Rimini fuori dal pantano delle zone rosse sul fondo della classifica.

Questo ha fatto il buon Leo e questo tenterà di fare ancora da qui alla pausa di gennaio, mese in cui oltre alla pausa si consumerà la fatidica sessione di mercato che cambierà le sorti, o così si augurano in tanti, di decine di squadre italiane in tutte le categorie in attività.

Nel frattempo si cerca di stare in campo con equilibrio, rischiando il meno possibile e rimanendo appesi agli episodi che a volte ti premiano e a volte ti condannano.

Quando ti premiano, il refrain che si legge è: “Basterebbe poco per poter sognare, Grassi caccia la grana” mentre quando l’episodio ti condanna fa da contraltare il partito del “non c’è gioco, siamo troppo deboli, così dove vogliamo andare, aspettiamo gennaio, Grassi caccia la grana”.

Avrete notato che l’invito al nostro presidente resta l’unico comun denominatore degli interventi!
Per questa ragione andrò, forse, molto contro corrente e più che spendere parole sulla prova senza infamia e senza lode dei biancorossi al “Delle Palme”, persa per un episodio quando pareva già incanalata verso un pari, mi concentrerò sull’appello al presidente che dovrebbe essere scontato.

Secondo me non lo è. Io credo che il problema non si risolva con un “Grassi caccia la grana” ma con un “Grassi tira una riga, fai delle scelte oculate e non figlie di situazioni più emotive che tecniche o tattiche dopodichè, a parità di grana o aggiungendo quello che puoi e vuoi, assembla una squadra in grado di alzare l’asticella”.

Potrebbe sembrare semplice quello che ho scritto ma non lo è affatto perché, in sintesi, significa che se arriveranno i rinforzi promessi, tre o quattro che siano, ci saranno sacrifici  tra i giocatori attualmente in rosa che dovrebbero liberare le risorse per intervenire sul mercato.

Alcune manovre, all’interno dello spogliatoio, sembrano già avviate e ci hanno consegnato un capitano giovane e spavaldo come Arlotti e la presenza in campo di giocatori, come Marchetti, che si stanno pian piano guadagnando fiducia e conferma.

Piazzare giocatori e trovare giocatori decisivi a gennaio non è semplice e per questo non escludo a priori che i rinforzi ci saranno ma non è detto che saranno quelli che adesso si hanno in mente o si stanno sognando.
L’apparentemente già ingaggiato Cascione si è accasato al Forlì, solo qualche giorno fa pareva fatto come primo acquisto.

Forza Giorgio e forza Pietro: sì, forza Tamai, perché questa sessione di gennaio, su cui si stanno accumulando tante aspettative, sarà un banco di prova fondamentale per il nostro direttore sportivo che dovrà muoversi ottimamente anche solo per ottenere il minimo dei risultati.

Tamai, secondo me, sarà messo a dura prova più dall’opera di sfoltimento della rosa che dalla scelta dei nuovi che sicuramente sono già stati individuati.

Forza Giorgio, Forza Pietro e forza Rimini!

In vista del derby col Pesaro che si avvicina, per la trasferta assurda di Santo Stefano a Meda, per il gran finale casalingo con la Ternana e poi per questo campionato  cui pian piano stiamo arrivando.

Emanuele Pironi

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