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Problema targhe. Il governo di San Marino chiede una deroga all’Italia

La Segreteria di Stato degli Affari Esteri della Repubblica di San Marino è intervenuta con una preoccupata nota sulle nuove norme per i mezzi con targhe estere guidati da residenti italiani.

Il recente “Decreto Sicurezza” approvato dal Parlamento Italiano prevede: “è ammessa la circolazione in Italia di veicoli stranieri immatricolati in un Paese dell’Unione europea, dello Spazio Economico Europeo ovvero extra UE. Se l’auto è condotta da persona non residente in Italia oppure residente in Italia da meno di 60 giorni, può circolare senza limitazioni al massimo per un anno dall’ingresso nel territorio dello Stato, previo adempimento delle prescrizioni circa la liquidazione delle imposte dovute per le cessioni in ambito UE (quando prescritte). Se l’auto è guidata da persona residente in Italia da più di 60 giorni, non può circolare e deve essere immediatamente reimmatricolata oppure condotta fuori del territorio dello Stato con procedure particolari.” Significa che i veicoli con targa RSM guidati da persona residente in Italia debbono essere immatricolati con targa italiana.  Nei giorni scorsi sono già scattate le prime multe sul territorio comunale di Rimini.

La nota del Governo di San Marino

“In relazione alla recente conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-legge 4 ottobre 2018 n.113 e ai disposti relativi alle immatricolazioni all’estero di veicoli condotti da residenti in Italia da più di sessanta giorni, la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri conferma l’attivo impegno in corso per risolvere le pesanti ripercussioni della sua eventuale applicazione su San Marino.

Più precisamente, si porta a conoscenza che sono stati già attivati tutti i canali istituzionali per favorire una riconsiderazione che tenga conto delle specificità della Repubblica e dell’opportunità di non lasciare escluso da disposti ben circostanziati un Paese che, non essendo membro dell’Unione Europea, né dello Spazio Economico Europeo, non rientra attualmente nelle previste deroghe.

Si conferma pertanto l’interesse prioritario a ridefinire una situazione probabilmente non valutata nelle sue più dirette conseguenze in capo a persone fisiche e giuridiche sammarinesi; in virtù dell’appartenenza ad uno Stato enclave in territorio italiano, si è altresì rappresentato la mole cospicua di veicoli immatricolati a San Marino che per ragioni di impresa, professionali e anche familiari, transitano quotidianamente e costantemente in territorio italiano, condotti da cittadini quivi residenti.”

Il secondo caso:

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