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Quarant’anni di Meeting. Presentata l’edizione 2019

“Il Meeting di Rimini festeggia i quarant’anni e lo farà con una nuova apertura internazionale: non più solo un Meeting dell’amicizia fra i popoli, ma un Meeting realizzato con gli amici dei diversi popoli”. Lo ha detto Emilia Guarnieri presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, presentando la nuova edizione, quella del 40°, che si terrà dal 18 al 24 agosto 2019.

“Quarant’anni di apertura al mondo, quarant’anni di legame con la nostra città e i suoi protagonisti – ha ricordato Guarnieri –. Rimini fine anni Settanta era una città creativa, con eccellenze nel sociale e nella cultura, penso a don Oreste, a San Patrignano, al Pio Manzù, alla Sagra Malatestiana”.

E guardando alla storia del Meeting, Guarnieri prosegue: “Noi stessi, figli di questa città e dell’educazione ricevuta da don Giussani, avevamo nel nostro dna l’apertura, la vocazione all’incontro e alla valorizzazione di ogni espressione che sapesse di vero, la passione per la bellezza. Quello che fece la differenza fu l’intuizione, condivisa, che i grandi progetti si costruiscono insieme con chi ha il coraggio di volere il bene, prima di cercare il proprio utile”.

Segno della nuova pagina che il Meeting intende scrivere è la missione in Egitto dello scorso ottobre, in collaborazione con la biblioteca di Alessandria e durante la quale la delegazione del Meeting ha incontrato personalità di rilievo della vita del paese, tra cui il Grande Imam di Al-Azhar. Negli ultimi mesi inoltre il Meeting è diventato un punto di riferimento delle “nuove generazioni”, i figli di persone immigrate nati in Italia, con due mostre che stanno girando tutta la penisola e coinvolgendo decine di migliaia di persone. Sono saliti, inoltre, a quota 15 i Meeting nati spontaneamente all’estero, dal New York Encounter, ad Encuentro Madrid, al Meeting di Brno nella Repubblica Ceca, al London Encounter, fino agli eventi di Paraguay, Messico e Cile.

Alla conferenza stampa erano presenti anche il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi e al presidente della Fiera di Rimini, Lorenzo Cagnoni. In apertura aveva portato il saluto il Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi.

“Quarant’anni sono un tempo breve – ha detto il sindaco Gnassi – ma gli ultimi 40 anni sono stati, per Rimini, per l’Italia, per il mondo, un tempo di enormi cambiamenti. Neanche gli scrittori di fantascienza, nel 1980, azzardavano un futuro in cui nella tasca di una giacca potevi attingere in tempo reale a tutte le informazioni del mondo. Viviamo una stagione di possibilità e di privilegi mai vista prima, eppure i nostri pensieri stanno regredendo alla tribalità, all’incomunicabilità, all’egoismo. Non c’è più discussione, anzi non si cerca più il confronto. Il Meeting ha attraversato questi 40 anni come un vascello leggero e non ha mai perso la bussola. La stella polare erano e sono le persone e la loro tensione all’assoluto e alla felicità, da raggiungersi attraverso le relazioni. Per dirla come avrebbe fatto Jannacci ‘Meeting di Rimini, 40 anni senza mai andare fuori tempo’. O per meglio dire, cercando ostinatamente, costantemente di capire il tempo, senza lasciarsi sopraffare da esso”.

“Dal versante della Fiera – ha detto il presidente Cagnoni – sia il Meeting che il quartiere fieristico sono stati e sono sempre di più, soprattutto per chi ci ha lavorato e ci lavora oggi, un luogo di crescita positivo e dinamico, ricco di opportunità e di occasioni umane e non solo professionali. Incontrarsi e conoscersi, cosi come fare business, in un ambiente dominato dalla bellezza, sono convinto faccia la differenza e favorisca la costruzione di relazioni positive, anche tra persone con storie e tradizioni differenti. C’è una spinta alla bellezza che accomuna il nostro lavoro, che si traduce anche in un’operosità e in una ricerca continua di migliorarci, innovarci e crescere, alzando sempre di più l’asticella subito dopo aver ottenuto il risultato. Credo che stia qui il principale segreto di chi ha successo”.

 

 

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