“Quadro agghiacciante e ricco di dettagli raccapriccianti“: così i Carabinieri del comando provinciale di Rimini nel descrivere quanto hanno trovato nella casa-famiglia per anziani “Villa Franca”, a Rimini nei pressi di via della Fiera.
La Cooperativa “La Bella Età” gestisce due case famiglia per anziani: Villa Saluter a Santarcangelo di Romagna e Villa Franca a Rimini. “In entrambe le nostre strutture potrete trovare un ambiente caldo e confortevole, camere dotate di ogni comfort, arredate con eleganza e funzionalità. Entrambe le strutture sono inoltre dotate di ampio giardino privato”, recita la presentazione.
E invece gli ospiti, cinque donne anziane non autosufficienti, venivano svegliati a pugni e schiaffi e lasciati soli quando dovevano essere aiutati. Le indagini hanno documentato almeno 150 episodi in un solo mese, con tanto di video e intercettazioni, ma se ne sarebbero verificati molti altri. Ora le donne stanno bene stanno bene e sono già state trasferite. E non a caso l’operazione dei Carabinieri e della Procura di Rimini è stata battezzata “Speranza”, con l’obiettivo di garantire una vecchiaia serena a tutti le ultra ottantenni ospiti della struttura.
L’indagine nasce da una denuncia di un dipendente che, stanca dei soprusi cui ogni giorno era costretta ad assistere, nel giugno scorso si era licenziata per poi rivolgersi ai Carabinieri.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani, hanno utilizzato attrezzature tecnologiche per filmare ed intercettare ciò che succedeva nella struttura.
La figura chiave della vicenda è R.B. un 78enne originario di Chieti e già noto alle forze dell’ordine, che, pur in condizioni di salute precarie, era di fatto il responsabile. Era lui, che figurava come ospite della struttura, ad intrattenere i rapporti con il presidente della cooperativa che gestiva il centro.
Ed era lui che divideva i pasti degli ospiti per fornire meno cibo e farlo bastare ad altre persone. E quando la scorsa estate un’ospite 87enne era morta per cause naturali, lo si sente nelle registrazioni dispiacersi non tanto per il decesso della donna, ma per la perdita della retta.
In un clima da incubo, le anziane erano costrette a vivere senza tentare nemmeno di lamentarsi, dato che appena ci provavano venivano ulteriormente picchiate. Nessuno dei loro famigliari sui è mai accorto di niente e quando sono stati informati dai militari dell’Arma di quanto accadeva, sono caduti letteralmente delle nuvole. Del resto sul corpo delle povere donne non apparivano ecchimosi o segni di percosse.
R.B. è finito agli arresti domiciliari insieme a Q.S.J.L Detta Gessi, 38enne peruviana operatrice socio sanitaria; R.M.C 51enne riminese operatrice socio sanitaria; K.M. 51nne di origine georgiane, operatrice socio sanitaria. E’ stata inoltre sottoposta al divieto di avvicinamento alla struttura ed ai suoi ospiti B.C., 31enne di origini romene accusata di episodi di minore rilevanza.
La struttura è stata messa sotto sequestro e, al momento, sono in corso ulteriori accertamenti sulle autorizzazioni ad operare sia a Rimini che a Santarcangelo.
ATTENZIONE! IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI CHE POSSONO URTARE UN PUBBLICO SENSIBILE: