Il Palazzo del Turismo di Cattolica ospiterà dal 1 al 16 dicembre prossimo la mostra fotografica “Immagini come parole e parole come immagini” di Marina Adruccioli. L’appuntamento è patrocinato dal Comune di Cattolica e prevede l’insolito accostamento di due grandi passioni dell’autrice, la scrittura e la fotografia. Fotografare è “l’arte di scrivere con la luce”, e la Andruccioli, scrittrice che ha all’attivo la pubblicazione di due libri, pregiate collaborazioni sul territorio, ha come obiettivo di unire in questa mostra i diversi saperi e diversi modi di fare arte.
Ogni foto in mostra viene presentata affiancata da un testo che l’artista ha scritto ed ha scelto di abbinare, divenendo complementare all’immagine stessa: foto e descrizione si completano e appoggiano a vicenda, e l’emozione che nasce da questo connubio è la cornice attraverso la quale guardare. Il taglio volutamente emotivo delle foto che vanno a comporre la mostra, prende l’avvio dalla convinzione della Andruccioli che per emozionare ci vuole certamente una certa sapienza nell’uso della macchina fotografica ed un certo stile nella scrittura, ma non basta. La vera arte è saper mostrare quello che un’anima sensibile coglie in uno sprazzo di luce e nel dar corpo alle emozioni su una pagina bianca. L’intento non è mostrare la bravura tecnica nel produrre immagini ma innescare un percorso emotivo.
Sabato 1 dicembre, per l’inaugurazione della mostra, a partire dalle 17,00, verranno letti alcuni testi dell’autrice a cura di Elisa Baggiarini, fondatrice dell’Associazione “Focara per Dante”, e con la presenza “in voce” di Lucia Ferrati. Domenica 16 dicembre, giorno conclusivo della mostra, sarà dedicata ai bambini: alle ore 16,00 previsto una spettacolo animato da un clown dell’associazione “L’aquilone di Iqbal” ed a seguire una merenda in compagnia. Alle ore 17,00 circa verrà realizzata un’asta con scopo benefico: le foto in esposizione saranno messe in vendita ed il ricavato sarà consegnato in beneficenza, per volere della stessa autrice, all’associazione “La prima coccola” che si adopera per la cura dei bambini nati prematuri.