Dopo la calorosa accoglienza di pubblico riservata allo spettacolo di inaugurazione “A trebbo con Shakespeare”, il Teatro Sociale Novafeltria si prepara per presentare il secondo spettacolo della stagione, nonché il primo in abbonamento.
Mercoledì 21 novembre ore 21 l’appuntamento sarà con la rivisitazione di un capolavoro del teatro, RICCARDO III di Wiliam Shakespeare, a cura del drammaturgo Francesco Niccolini portato in scena dalla famosa coppia di attori Vetrano / Randisi.
La messinscena rappresenterà inoltre l’unica data in Romagna.
Una stanza bianca. Un letto. Un trono. Ma la stanza non è quella di un castello tardo medievale, e nemmeno il letto: sembrano piuttosto gli interni disadorni e freddi di una stanza d’ospedale. Psichiatrico, forse. Allora cosa ci fa, qui dentro, un costume da Riccardo III? Chi sono i tre uomini che si alternano in modo schizofrenico tra tutti i ruoli della storia, compresi quelli femminili, comprese le pause per assumere medicinali, andare al bagno o leggere cartelle cliniche?
«Il problema è che Shakespeare e il suo Riccardo non ci bastano più – spiega Francesco Niccolini –, eppure è un testo gigantesco, finanche esagerato, con troppi personaggi, ma sublime, dalle prime indimenticabili parole (c’è qualcosa di più potente di «Ora l’inverno del nostro scontento si è mutato in gloriosa estate»?) alle ultime, che cancellano l’orrore, liberano dal sangue e dalla presenza angosciosa del male, nella sua incarnazione più pura e luciferina.
Quando, insieme a Enzo Vetrano e Stefano Randisi, abbiamo cominciato a ragionare sul nostro Riccardo, è stata fortissima l’esigenza di sottrarlo al medioevo inglese e capire come fargli abitare il presente, perché non fosse l’ennesima variazione sul tema ma qualcosa di meno rassicurante: la ferocia smodata della sua capacità di incarnare il male, oggi, dove trova casa? E da quella casa, da quel corpo e da quella mente, come riusciremo a estirparlo? Davvero l’unica possibilità è opporre alla violenza assetata di sangue una violenza giusta?
Non solo: come nell’originale shakespeariano il male pure si ammanta del fascino più irresistibile, qui il gioco è rendere quel male invisibile, scambiabile per il bene e viceversa. Perché nell’epoca delle false identità e dei travestimenti (digitali, analogici, teatrali o domestici che siano), il crimine – anche il più efferato – non è mai facile da riconoscere né da confessare».
«Lo spettacolo è costruito con estrema precisione e cura, ognuno dei tre interpreti è un elemento fondamentale e necessario, perfettamente integrato nella macchina scenica: un lavoro magistralmente scritto, interpretato e diretto, che cattura fin dalla prima battuta». Estratto da Teatro.it a firma di Valentina Scocca.
La mattina seguente, giovedì 22 novembre, per il ciclo Teatro Scuola Teatro – CLASSICI CONTEMPORANEI lo spettacolo sarà rappresentato per gli studenti e gli insegnanti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Tonino Guerra” di Novafeltria.
Info e prenotazioni:
333.3474242
Botteghino 0541.921935
(aperto nei giorni di spettacolo)
www.teatrosocialenovafeltria.it
teatrosocialenovafeltria@arboreto.org