Come tutti gli anni in questo periodo vengono pubblicate ricerche sule città. In particolare la qualità della vita sulla base di vari indicatori. La prima ricerca è di ItaliaOggi, stilata in collaborazione con La Sapienza. Bolzano si conferma al primo posto nella classifica generale.
“Il 2018 è l’anno delle conferme, scrive Silvana Saturno nell’introduzione alla ricerca di ItaliaOggi. ”Non solo delle migliori performance, ma anche di alcune tendenze emerse nelle precedenti indagini: dallo sfumare del contrasto Nord-Sud in termini di buona qualità di vita legata al benessere economico, all’acuirsi del divario fra piccoli centri (in cui si vive meglio) e grandi centri urbani, in cui la vita è sempre un po’ più difficoltosa. Fenomeno testimoniato, fra l’altro, dal brusco scivolone compiuto dalla Capitale, scesa dal 67° all’85° posto della classifica. Nell’insieme, in Italia si vive un po’ meglio: nel 2018 sono infatti 59 su 110 le province in cui la qualità di vita è risultata buona o accettabile, rispetto ai 56 del 2016 e del 2017”.
Rimini perde 7 posizioni (ne aveva già perse 14 nel 2017) e viene collocata al 57° posto.
Insieme a Ravenna sono le uniche province dell’Emilia Romagna ad essere catalogate con la qualità della vita scarsa.
La provincia di Rimini guadagna 13 posizioni nella dimensione affari e lavoro, collocandosi al 14° posto nella classifica nazionale.
Mantiene la posizione nelle prime 10 pernumero di start-up e Pmi innovative per 100 mila imprese registrate. Nel 2017 Rimini era al settimo posto ora è all’ottavo.
Nella speciale classifica ambiente Rimini perde 26 posizioni, e si colloca al 103esimo posto. I ricercatori specificano che La dimensione ambientale ha subito una importante modifica nella metodologia di elaborazione dei dati rispetto agli anni precedenti. Le novità apportate, che premiano le iniziative per la ecosostenibilità da parte delle amministrazioni locali, hanno un significativo impatto sulla composizione delle province che figurano nelle posizioni di testa che, al contrario di quanto osservato negli anni precedenti, sono in prevalenza dislocate nell’Italia meridionale e insulare.
In questa classifica Rimini è al 48esimo posto per verde pubblico, 52esime per popolazione collegata all’impianto di depurazione, 10° per uso del trasporto pubblico, 37esimi per raccolta differenziata.
Scontato l’ultimo posto per sicurezza e criminalità in compagnia di Bologna, Milano e Ravenna.
In compenso Rimini passa dal 69 posto del 2017 al 22esimo del 2018 nella classifica del disagio sociale e personale. Una classifica che tiene conto degli infortuni sul lavoro, morti per tumore, suicidi, incidenti stradali, tasso di disoccupazione, disabili.
Bene la provincia di Rimini nella speciale classifica dei servizi (8° posto). I servizi raggruppano, scuola, finanza.
Non svetta per la classifica Salute (73° posto). Penalizzata la provincia di Rimini per mancanza di infermieri, posti letto.
Scontata, questa volta in positivo, la classifica sul tempo libero che colloca Rimini al 2° posto dietro Siena. Al primo posto per alberghi e palestre.
Rimini perde 29 posizioni nel tenore di vita, collocandosi al 56° posto. In questa speciale classifica incide negativamente il costo al mq degli appartamenti, l’inflazione che ci vede passare dal 6°posto al 68°.
Come tutte le classifiche va letta con la giusta lente. Ogni indicatore che può apparire oggettivo sposta in negativo o positivo nella classifica. Per Rimini alcuni dati sono drogati dalla presenza turistica.