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Provincia, Barbara Di Natale: “Perché ho detto no a Santi”

Barbara Di Natale, consigliera comunale di Rimini nel gruppo del Pd e consigliera provinciale riconfermata alle elezioni di mercoledì 31 ottobre con 6218 preferenze che la collocano al primo posto tra i consiglieri eletti, non avrà nessuna delega alla gestione delle attività della Provincia.

La provincia è oggi un ente di secondo grado (non eletto dai cittadini ma dai consiglieri comunali, un po’ come il presidente della Repubblica è eletto dai parlamentari). La provincia ha un presidente (a Rimini, Riziero Santi) e dei consiglieri delegati (equivalente ad una giunta). Sia il presidente che i consiglieri delegati non percepiscono indennità. E’ una attività gratuita.

Allora Di Natale, cosa è successo in questi giorni dopo l’elezione del nuovo consiglio provinciale?

«Come succede quando si deve organizzare una nuova squadra di governo, si cerca di tenere conto di molteplici esigenze politiche e territoriali. Ricordo che nel precedente mandato amministrativo con Andrea Gnassi presidente, vice presidente è stato nominato Riziero Santi proprio per ragioni di riequilibrio territoriale».

Santi quale proposta di vicepresidenza ha fatto?

«Sarebbe stato del tutto naturale una vicepresidenza di un consigliere di Rimini ed anche di genere femminile. La mia candidatura sarebbe stata quella più naturale e difficilmente attaccabile. Sottolineo che sono giunta prima con le preferenze da parte dei miei colleghi consiglieri. Santi mi ha spiegato che per ragioni politiche doveva dare la presidenza ad un esponente di Patto Civico. Comprensibile, trattandosi di un importante alleato politico nella maggioranza del Comune di Rimini».

Quindi la presidenza andrà ad un esponente di Patto Civico (si parla di Mirco Muratori). Oltre alla presidenza e vicepresidenza, vi sono anche le deleghe ai consiglieri provinciali. Cosa è successo?

«Una cosa inspiegabile, almeno a miei occhi. Mi viene proposta la delega alle Pari opportunità che rifiuto, mi viene chiesto quali deleghe mi interessano, specifico che sono interessata ad una delega tecnica, in primis l’Urbanistica, che mi viene accordata. Per cui le deleghe che mi vengono proposte sono le seguenti: Urbanistica Pianificazione Territoriale, Commercio e Coordinamento Suap. Proposta di deleghe che accetto. Aggiungo che le proposte di deleghe riguardavano tutti i consiglieri provinciali e tutti hanno condiviso la scelta del Presidente Santi».

E poi cosa è successo?

«E’ successo quello che non ti aspetti. Dopo poche ore il presidente Santi mi comunica che Urbanistica e Pianificazione Territoriale le tiene direttamente lui e non le assegna più alla sottoscritta. In cambio mi propone la Viabilità. Appare abbastanza evidente che si tratta di una vera e propria mancanza di fiducia nei miei confronti per altro messa in “piazza” dallo stesso Santi».

Qualcuno potrebbe pensare che si tratta di un problema di ruolo, e di avere deleghe importanti.

«Evidente che vi è anche un problema di ruolo. Sono una consigliera comunale di maggioranza del Comune di Rimini, al secondo mandato come consigliera provinciale. Si tratta di un incarico a titolo gratuito. Passi per la vice presidenza, ma non accetto la mancanza di fiducia e di rispetto da parte del Presidente Santi. Ti viene proposto un assetto di deleghe, che conoscono tutti i consiglieri, e dopo poche ore vengono cambiate soltanto alla sottoscritta».

Ora cosa succederà?

«Ho già comunicato formalmente che non accetterò nessuna delega. Farò la consigliera provinciale con scrupolo e nell’interesse della collettività come sempre. Non ho nessuno spirito di rivalsa. Ma sicuramente seguirò con attenzione l’urbanistica e la pianificazione territoriale».

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