Il Rimini Common Space presenta la prima personale di un artista emergente di Rimini: Simone Brandi.
La mostra sarà inaugurata sabato prossimo, alle 18.00, nei locali di via Quintino Sella.
Simone Brandi nasce a Cesenatico nel1982. Si diploma al liceo artistico P.Luigi Nervi di Ravenna e successivamente all’Accademia di belle artisempre di Ravenna. E’ Laureato in Educazione Sociale e Culturale a Rimini e svolge il lavoro di Educatore presso Centro Socio Occupazionale e Ricreativo per persone con disabilità.
“Noia Personale” è il titolo della tua prima personale. Come mai questo titolo?
“Perché in qualche modo coglie due peculiarità presenti nei ritratti esposti in mostra: il concetto di noia, che i soggetti dei dipinti talvolta subiscono ed altre esorcizzano e la sfera personale ed intima che li avvolge. Credo che la noia porti con sé una sensazione di abbandono inconscio del corpo e della mente per chi la esperisce e questo mi affascina, in mostra, molti dei ritratti sono colti in abbandoni atonici, fragili, umani”.
Quindi l’arte è una questione personale?
“Credo che ogni opera d’arte, nel concetto e/o nella forma in cui è espressa, porti sempre con sé qualità personali al di là delle intenzioni del proprio creatore. I miei dipinti si sono sempre mossi su un filo in tensione tra opposti. Nello specifico i ritratti esposti raccontano legami affettivi che, raggelati dal mezzo fotografico, mitigano l’accezione propriamente sentimentale in un tentativo di costruzione di immagini attraverso le quali poter parlare di tutto”.
Sappiamo che ti sei sposato da poco, possiamo dire che questa mostra è un tributo alla tua famiglia?
“Dipingere volti a me familiari non significa celebrare i miei affetti, ma parlare di me attraverso chi mi circonda. I soggetti dei miei dipinti li affronto come autoritratti, in ciascuno inserisco tracce del mio vissuto, del mio sentire”.
Ogni quadro o disegno che presenti in mostra arriva subito ad un punto, un particolare preciso che regge tutta la composizione, una precisione quasi fotografica. C’è della fotografia nei tuoi lavori?
“Ogni dipinto e disegno in mostra nasce da una fotografia di cui spesso non sono neppure l’autore”.
Quando capisci che un quadro è finito?
“Quando lo valuto equilibrato e intenso”.
Nei tuoi lavori spicca una grande abilità tecnica, quanto è importante per te l’abilità tecnica per un artista ?
“Per tecnica intendo la capacità di utilizzare uno strumento in modo profondo e consapevole. In questo senso credo che la tecnica artistica sia importante, ma che necessiti di essere anche costantemente superata, ripensata e smentita perché esuli il manierismo”.
Guardando anche i tuoi lavori passati, penso per esempio alle case bruciate che non sono presenti in mostra, vedo dei rimandi al panorama contemporaneo dell’arte. Ti senti parte ( o in disparte) rispetto al mondo dell’arte?
“Non so definirmi parte o scarto rispetto al mondo dell’arte”.
Come mai hai scelto il Rimini Common Space per la tua prima personale?
“In Rimini Common Space ho trovato un spazio di ascolto e dialogo fertili che hanno dato come esito l’organizzazione di una mostra”.
Chi sono i tuoi maestri o da chi ti senti profondamente ispirato?
“Per citare alcuni pittori, adoro in particolare Tiziano, l’arte fiamminga e il barocco spagnolo, Chardin, Munch, Manet, Utrillo, Milne e poi Klee, Picasso, De Pisis, Morandi, De Kooning, Guston, Reinhardt, Richter e i più recenti Condo, Dumas e Yadom-Boakye. E poi la musica di Part, Bacharach, JimO’Rourke, Dm Stith, Conte, Battiato, Baustelle e il cinema di Kaufman, Bergman, Spielberg, Donner, Raimi…”.
Info:
Apertura:
Domenica 18, Sabato 24, Domenica 25 novembre ore 16.00/19.00;
Mercoledì 21 novembre ore 10.00/12.00 – Ingresso libero.