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Incendi furgoni. Gli spedizionieri dell’Ucraina nel mirino del racket

Due pulmini, uno con targa ucraina, il secondo con targa polacca, sono bruciati nelle ultime ore. Il primo ha preso fuoco in via Zandonai, nelle prime ore del mattino, a Viserba, per cause imprecisate. Proprio mentre l’autobotte dei Vigili del Fuoco stava sopraggiungendo, un’altra chiamata al 115 segnalava un altro veicolo in fiamme nella zona dello Stadio. Nonostante l’intervento dei pompieri i due mezzi sono stati completamente distrutti ed hanno riportato danni anche alcune autovetture parcheggiate nei pressi. La Polizia e i Carabinieri stanno indagando per quelli che hanno tutte le caratteristiche di incendi dolosi.

Il danno stimato è di oltre 50 mila euro. Appare del tutto evidente che l’obiettivo è di impedire l’attività di chi spedisce merci per l’Europa e nei paesi dell’est in particolare. Facile anche pensare che l’episodio dell’accoltellamento di Viserba di venerdì 9 novembre, proprio a danno di un imprenditore Ucraino, sia in qualche modo collegato a questi incendi dolosi. Anche in quel caso l’ucraino ferito all’addome ed ad una mano possiede un furgone Mercedes.

Gli investigatori stanno lavorando a più di una ipotesi. O si tratta del tentativo di chiedere tangenti oppure quello di sostituire quell’attività con altri. In entrambi i casi uno scenario preoccupante. Già nel passato la criminalità organizzata estera intervenne a Rimini. Era la mafia russa che tentò di controllare il traffico del commercio delle merci e dello shopping con la Russia.

Ovviamente si tratta di ipotesi. Saranno gli investigatori a trovare i collegamenti (se vi sono) tra i vari fatti che si sono succeduti nelle ultime ore. Importanti saranno i filmati dei sistemi di videosorveglianza che potrebbero svelare i primi indizi utili alle indagini.

I proprietari dei mezzi andati a fuoco sono stati ascoltati a lungo dai Carabinieri e Polizia. Entrambi negano di aver ricevuto minacce. Verifiche si stanno facendo anche su quali licenze commerciali hanno questi corrieri. E’ certo che si tratta di una attività redditizia. Tanti sono i lavoratori dei paesi dell’est, Ucraini e Polacchi in particolare modo che utilizzano questi corrieri per mandare vestiti e cibo a prezzi più bassi dei normali spedizionieri.

Le indagini comunque sono solo all’inizio.

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