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E a Bellaria va di nuovo in scena la favola della ferrovia sotterranea

Puntualmente, ad ogni scadenza elettorale che si rispetti, a Bellaria ritorna in discussione il tracciato della ferrovia Rimini-Ravenna. Sono minimo 20 anni che un comitato di cittadini di Bellaria propone lo smantellamento della ferrovia e la sua sostituzione con una strada per farci transitare le auto.

Anche in occasione della prossima scadenza elettorale per le amministrative del 2019, il comitato “Ferro…Via” si sta attivando per convincere i futuri amministratori a sposare la causa dello smantellamento della ferrovia.

Qualche sera fa si è svolto un incontro promosso dall’amministrazione comunale di Bellaria, presente il sindaco Ceccarelli con l’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini.

Eliminare i binari per sostituirli con una strada era una proposta sbagliata venti anni fa, ma ora assume le caratteristiche di una vera e propria “bestemmia”.

Perché? Per il semplice motivo che tutti i nostri territori sono alle prese con livelli di inquinamento da auto e mezzi commerciali preoccupanti. Le limitazioni alla circolazione sono sempre più importanti e lo sforzo delle amministrazioni pubbliche è quello di aumentare il trasporto pubblico. E vi sono anche obbligate, pena sanzioni. La ferrovia rappresenta il sistema di trasporto pubblico più efficace e meno inquinante.

A questa motivazione, già sufficiente, se ne aggiunge un’altra altrettanto strategica. La ferrovia Rimini-Ravenna mette in collegamento 50 km di eccellenze turistiche. Attualmente la mobilità di turisti lungo la costa è molto limitata proprio perché l’unica possibilità è quella della SS16 con tutte le difficoltà del caso, soprattutto nei giorni di maltempo.

Poi ci sarebbe il capitolo costi, che dovrebbe tagliare la testa al toro. Le linee sotterranee, ovviamente, comportano spese che variano secondo la natura dei terreni, ma non si scende mai sotto le decine di milioni di euro a chilometro.

Per queste sintetiche motivazioni sarebbe necessario ed urgente realizzare ciò che prevede il piano dei trasporti regionale 1999-2010. Nel documento di programmazione per la politica dei trasporti regionale si individuava nel Trasporto Rapido Costiero la soluzione per la costa. Un primo tratto, su gomma, nel percorso Cattolica-Rimini. Il primo tratto funzionale sarà operativo nel 2019 nella tratta Riccione-Rimini. La restante parte del tracciato fino a Ravenna è previsto su ferro.

Già nel 1999 si individuavano le criticità e le soluzioni.
– Spostamento del traffico merci dalla Rimini-Ravenna alla Ravenna-Faenza intervenendo sui nodi di Ravenna e Faenza
– interventi atti alla riqualificazione della sede ferroviaria, consistenti essenzialmente nella soppressione dei passaggi a livello principali e nella chiusura di quelli meno importanti realizzando i sottopassi carrabili necessari.
– un elevato standard di velocità commerciale e frequenza dei servizi (15’);
– una capacità di trasporto non inferiore a 2000 posti all’ora complessivi nelle due direzioni di marcia;
– incarrozzamento a raso dei viaggiatori;
– un elevato standard qualitativo delle attrezzature di interscambio modale in corrispondenza alle fermate (fermate bus, parcheggi attrezzati, altri servizi).

Con questi interventi si risolvono le criticità del passaggio della ferrovia nel cuore delle zone turistiche della costa (non solo Bellaria Igea Marina) e si mettono in rete 50 Km di eccellenze turistiche.

La destinazione Romagna e la promozione di un sistema turistico al posto di singole località richiede un sistema della mobilità moderno ed al pari delle grandi città. La ferrovia Rimini-Ravenna da questa possibilità che nessun’altra struttura di mobilità è in grado di garantire per qualità del trasporto, tempi certi di percorrenza ed ambientalmente sostenibile.

Forse sarebbe utile concentrarsi sulla realizzazione di quanto previsto sin dal 1999, piuttosto che perseguire ulteriormente soluzioni (interramento di tratti della ferrovia) che oltre ad essere costosissime e, realisticamente, fuori da ogni portata, risulterebbero anche inutili e dannose.

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