Non potevano mancare le dichiarazioni dei vari esponenti della Lega, sulla “classifica” del Sole 24 Ore sulla criminalità. Da Roma una dichiarazione dell’On. Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna:
“Se Rimini piange Bologna non ride. La classifica dei reati per area provinciale stilata dal Sole 24 ore per il 2017, in pieno regime Pd, pur con leggeri cali percentuali ma solo in alcune voci, non premia le politiche sulla sicurezza delle amministrazioni cattodem dell’Emilia-Romagna, con Rimini che si attesta a un non invidiabile secondo posto e Bologna al terzo. Dati che smentiscono il facile alibi di certi sindaci che parlano di insicurezza solo percepita e non reale e che minimizzano, in questo senso, il ruolo di flussi immigratori incontrollati. L’attuale Governo, in pochi mesi, sta procedendo a tappe forzate per invertire questo trend, dando supporto alle Forze dell’Ordine per risolvere, per quanto possibile, la questione sicurezza dopo anni di totale e irresponsabile lassismo. A breve intendo chiedere di convocare anche a Rimini, come accaduto a Forlì, un Tavolo sulla Sicurezza“.
E a Rimini fa sponda al parlamentare il segretario provinciale Bruno Galli:
“Sono dati allarmanti che dimostrano l’assoluta inefficacia ed inefficienza delle politiche del Partito Democratico sul fronte sicurezza”.
Bruno Galli entra nel merito della classifica generale, pubblicata dal quotidiano nazionale il Sole 24 Ore, che fotografa l’indice di criminalità 2017 e il trend rispetto al 2016.
“Le cifre sono spietate. La provincia di Rimini è seconda a livello nazionale per numero di delitti denunciati nel 2017 con 6.951,16 di illeciti segnalati alle autorità di Polizia Locale e alle Forze dell’Ordine e una contrazione minimale del 3% rispetto al 2016. Ma non basta; se si entra nel dettaglio della classifica e si sviscerano i dati per provincia delle principali tipologie di reati non si può non constatare, con amarezza, che Rimini è prima in assoluto per numero di furti denunciati (sono 4.391,6 su 100mila abitanti) e quarta per le estorsioni. E non finisce qui – spiega Galli – la ciliegina sulla torta arriva con i numeri relativi a due tipologie di reati altrettanto gravi e spregevoli. Con una variazione percentuale del +15% rispetto al 2016, la provincia di Rimini svetta per numero di violenze sessuali su scala regionale ed è quinta nella graduatoria nazionale con un incremento addirittura maggiore rispetto a Milano (+ 10%) e un trend di denunce in netto aumento. Non va meglio sul fronte delle rapine; ancora una volta Rimini è sul podio con un preoccupante terzo posto e un + 20% di segnalazioni rispetto al 2016”.
“I dati sulla concentrazione di fatti criminosi segnalati all’autorità giudiziaria nel 2017 dimostrano, se mai ce ne fosse stato bisogno, come il Partito Democratico abbia intenzionalmente voltato le spalle in questi anni all’emergenza sicurezza nei nostri Comuni. E se da un lato è encomiabile l’attività di prevenzione e contrasto agli episodi criminosi condotta sul territorio dalle nostre Forze dell’Ordine, dall’altro è innegabile – e ce lo dicono i numeri – come le Amministrazioni locali di sinistra abbiano soprasseduto sul fenomeno criminale e non siano state in grado di dare una risposta concreta alla richiesta di maggiore sicurezza proveniente dai nostri cittadini”.
“Ricordiamoci poi – conclude il segretario prov.le del Carroccio – che il report non tiene conto del ‘sommerso’, ovvero di tutte quelle violazioni – piccole o di media entità – che la gente non denuncia e che restano nell’ombra. Ma è anche con questi dati che la politica e le Istituzioni hanno il dovere di confrontarsi e di reagire perché non c’è libertà, senza sicurezza”.