La direzione Studi di Intesa Sanpaolo ha esaminato l’andamento dell’export nei vari settori legati alla moda, sulla base dei dati Istat.
Dai risultati, pubblicati anche sul Sole 24 Ore, si evidenzia che il distretto italiano con migliori prestazioni è quello dell’abbigliamento di Rimini, con l’export nel primo semestre 2016 in crescita del 17% fra aprile giugno e del 13,5 %nel semestre, “anche grazie alla Russia”.
Poi viene il distretto della calzatura di lusso del Brenta (+11,9%, con fatturato estero di 175,7 milioni nel secondo semestre). Sul terzo gradino la pelletteria di Scandicci (892 milioni di export da aprile a giugno, + 6,7%). Bene anche la calzatura sportiva di Montebelluna, in crescita del 12,3% nel secondo trimestre dell’anno.
Il quadro nazionale mostra però un’export della moda sostanzialmente stabile (la media è +0,5%), poiché la crescita di alcuni comparti è bilanciata dal rallentamento di altri, mentre nemmeno fra i distretti territoriali le tendenze sono omogenee. Se infatti vanno ancora bene gli occhiali (+ 4,5%), l’abbigliamento (+1,1 % su base nazionale), la pelletteria (+0,8%), hanno subito un pesante calo i gioielli e la bigiotteria: -7,7%.
Molte differenze anche fra i Paesi che acquistano prodotti italiani: costante crescita per le esportazioni in Spagna, Germania, Francia e Corea, ripresa di quelle verso la Russia dopo un periodo negativo, ma continua il rallentamento del mercato cinese e di quello statunitense.
(nella foto, alcune creazioni di Alberta Ferretti)