Da Stefano Michelini, del Servizio statistica, comunicazione, sistemi informativi geografici, educazione alla sostenibilità, partecipazione della Regione Emilia Romagna, riceviamo:
“Gentile redazione
in merito all’articolo “Continua la babele dei dati turistici”, mi preme precisare che i dati pubblicati sul portale della statistica regionale si riferiscono solo alle presenze alberghiere ed extra alberghiere.
Come prassi nel Sistan, e previsto da Istat, pur rilevandoli, non pubblichiamo i risultati sulle altre tipologie di accoglienza (seconde case, airB&B, etc.).
questa scelta è motivata da fatto che, mentre per alberghiero ed extra alberghiero abbiamo consolidato tecniche “robuste” di rilevazione e validazione, siamo consapevoli della sotto-copertura nella raccolta di questa categoria di dati e stiamo ancora valutando i metodi di validazione.
Dopo questa precisazione, a titolo personale e fuori da ogni polemica, mi permetto di osservare che le presenze rilevate da noi rappresentano un sottoinsieme delle variabili stimate dall’Osservatorio. Le differenze tra i risultati dell’ufficio statistica e quelli dell’osservatorio sono inevitabili. Si tratta di aggregati diversi, che descrivono due diversi fenomeni.
con i migliori saluti”.
La ringraziamo per la precisazione. Non ci era sfuggito che si parla di aggregati diversi tra Osservatorio e Regione (servizio statistica). Tuttavia, come Lei stesso conferma, mentre i dati rilevati dalla statistica regionale provengono da “robuste” tecniche di rilevazione e validazione, non altrettanto si può affermare su altri aspetti del fenomeno turistico.
Per questo ci permettiamo di ribadire che la pubblicazione di dati tanto diversi crea solo confusione. Per altro, mentre quelli del servizio statistico regionale sono confrontabili con dati nazionali ed europei non altrettanto si può dire per quelli dell’Osservatorio. Proprio perché manca ancora un metodo validato a livello nazionale.
