“Il provvedimento adottato dalla Giunta regionale di Stefano Bonaccini sta mettendo a dura prova i cittadini e gli automobilisti di Rimini. Dopo l’esordio di ieri possiamo dire con sufficiente rassegnazione che l’ordinanza sindacale di Gnassi, sulla falsa riga della direttiva regionale, è frutto di un modo di fare politica che non tiene conto della platea dei penalizzati”.
Non usa mezzi termini il segretario prov.le della Lega di Rimini, Bruno Galli, per commentare l’ennesimo passo falso della Regione e – a ruota – del Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, con le imposizioni impopolari e difficilmente attuabili contenute nel Piano aria integrato regionale (Pair 2020).
“Regione e Comune sono scollegati dalla nostra società. Il divieto di circolazione per i diesel euro 4 si sta dimostrando per quello che è: un provvedimento calato dall’alto senza considerare le esigenze della popolazione e che, a Rimini, colpisce un cittadino su tre. Sono tantissime le persone che utilizzano il proprio mezzo per lavoro e per le più disparate necessità che, dall’oggi al domani, si ritrovano alla guida di un mezzo ‘fuorilegge’”. Per Galli, le vittime delle politiche integraliste del Pd sono facilmente individuabili: “Non penso di sbagliarmi nel delineare la platea dei più penalizzati dal divieto: cittadini riminesi del ceto medio, lavoratori e piccoli imprenditori, padri di famiglia che non possono permettersi l’acquisto di un’auto nuova, ma che non possono neppure fare a meno del proprio mezzo. Ma queste analisi, i numeri e l’identità di chi si va a colpire con certi provvedimenti, dovrebbero essere fatte a monte da chi, in Regione e a palazzo Garampi, legifera invece senza cognizione di causa”.
“Tra l’altro – conclude Galli – trovo abbastanza singolare, nonché penalizzante, che l’ordinanza sindacale di Gnassi sul blocco del traffico non sia stata adeguatamente pubblicizzata sul sito del Comune e che il numero di servizio istituito per avere informazioni sulle zone interdette al transito ti rimandi a sua volta al sito”.