42 anni, fa, con delibera n. 864 del 27 aprile 1976 la Giunta Municipale di Rimini deliberava:
“di fare luogo, mediante appalto concorso, alla progettazione e costruzione di edificio in muratura tradizionale o in soluzione industrializzata ad uso scuola elementare a 10 aule con palestra (anche per uso extrascolastico) da erigere in Rimini località Celle”;
“di procedere all’acquisizione dell’area occorrente mediante procedura espropriativa approvando quindi i relativi elaborati: relazione esplicativa – elenco dei beni – piano particellare – tavola di perimetrazione dei centri edificati – tavola di azzonamento P.P.G. – tavola di P.R.G.V.”;
“di dare mandato al Sindaco di procedere ad ogni atto necessario sia all’esproprio che alla eventuale occupazione di urgenza nonché di dedurre alle osservazioni che venissero presentate dagli interessati”;
Veniva quindi determinata l’indennità provvisoria di espropriazione da corrispondersi agli aventi diritto, in £. 23.884855 in favore di Vannucci Carlo e Dario e in £. 10.040.196 in favore di Turchi Tullia.
Contro l’indennità di esproprio, la proprietà dell’area fece una serie di ricorsi. Il Comune ha provveduto, nel 2005, a liquidare i proprietari per la somma di € 988.695,65 (comprensiva degli interessi e del valore dei terreni espropriati). La liquidazione è avvenuta a conclusione dei ricorsi presentati dalla proprietà dei terreni contro l’esproprio ed il valore dei terreni. A fronte di questa liquidazione la proprietà (Vannucci) portava a conoscenza (nel 2006) del Procuratore Regionale della Corte dei Corti per l’Emilia Romagna la vicenda in esame chiedendo “verifiche per eventuali responsabilità da parte dei Pubblici Amministratori, tecnici, Dirigenti, Avv., accertamenti, provvedimenti.
Da allora inizia il procedimento presso la Corte dei Conti nei confronti degli amministratori che hanno approvato le delibere 42 anni fa come descritto da chiamamicitta.it in un articolo del 2017. Gli amministratori coinvolti sono Zaffagnini Zeno, Tomasetti Giuseppe, Zannuccoli Giancarlo, Cappellini Aldo Mario, Lugaresi Massimo Attilio, Grossi Giorgio , Bettuzzi Augustoe Cagnoni Lorenzo.
L’ultimo atto (definitivo?) è di qualche settimana fa, con una sentenza della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna di piena assoluzione degli amministratori. Questa volta la Corte dei Conti di Bologna motiva nel merito l’assoluzione. Infatti già una sentenza di Bologna si era pronunciata per l’assoluzione degli amministratori in quanto i fatti contestati erano prescritti. Quella sentenza fu impugnata dalla Procura della Corte dei Conti di Bologna.
La sezione seconda giurisdizionale centrale a Roma si pronuncia il 15 dicembre 2015 e dichiara che non è prescritta l’azione esercitata dalla Procura regionale per l’Emilia Romagna rinviando la controversia ai giudici di primo grado affinché la decida nel merito.
Ora la nuova sentenza di assoluzione.
Sostanzialmente i giudici contabili hanno ritenute corrette le azioni amministrative. In particolare la deliberazione della Giunta Comunale del 20 dicembre 1977 dove veniva deciso:
Tratto dal dispositivo della sentenza N. 173/2018
Gli amministratori assolti hanno chiesto al Comune di Rimini il rimborso delle spese processuali, come prevede la legge.