Fine settimana ricco di cultura ovunque nelle nostre città per le Giornate del Patrimonio, l’appuntamento fisso promosso dal Mibact per riaffermare la centralità del valore storico/artistico e identitario per l’Italia nel nostro immenso – e come in questo caso, spesso dimenticato – patrimonio culturale.
Sono particolarmente preziosi per coloro i quali non si accontentano di ascoltare conferenze, ma vogliono scoprire ciò che resta dal passato, i due appuntamenti pensati dal Museo di Cattolica, diretto – purtroppo ancora per poco, poiché vicina al pensionamento – da una grande archeologa come Maria Luisa Stoppioni.
Due gioielli nascosti poiché mai visitati dal pubblico, di proprietà privata e con le difficoltà connesse, ora ritrovati. A seguire le visite a piccoli gruppi alla galleria Paparoni di oggi, domani domenica 23 settembre è in programma una approfondita visita guidata al Monte Vici (anche noto ex locale da ballo degli anni ‘50, il Kariba).
Domenica 23 settembre il secondo appuntamento: alle ore 10.30 visita guidata al Monte Vici che introdurrà alle strutture settecentesche e duecentesche “imprigionate” in un edificio degli anni ’50; la visita è resa possibile grazie alla cortese collaborazione della proprietà (appuntamento di fronte all’ingresso, in via Torconca).
Il Monte Vici domina la foce del Conca, in una posizione straordinariamente felice per il controllo della valle: verso monte, si vedono infatti perfettamente allineate le piccole alture da cui dovevano essere segnalati minacce e pericoli; a mare, uno straordinario controllo sulla Flaminia e verso la costa. Su questo poggio era stato costruito negli anni ’50 un edificio e uno storico locale da ballo, il Kariba, che aveva fagocitato, riutilizzandone il perimetro e in parte gli interni, un palazzo settecentesco e una torre di guardia duecentesca, con stratificazioni dei paramenti murari e giustapposizioni in parte riconoscibili anche dall’esterno; impossibile, per ragioni di sicurezza, è purtroppo l’ingresso all’interno. Sull’altura nel 1673 venne costruita una torre di controllo per l’avvistamento della costa, inglobata all’interno di un edificio successivo una casa colonica, poi ristrutturata negli anni ‘50-60, fu adibita a locale notturno (il “Kariba”).
Nel XVII sec. si era intensificata la minaccia, peraltro nota in Adriatico da età molto antica, rappresentata dalle navi piratesche (Turchi, Arabi e i cosiddetti “rinnegati”) che frequentemente attraccavano sul litorale romagnolo, razziando le cittadine della costa e provocando gravi danni al commercio locale. Nel 1673 la Reverenda Camera Apostolica, su volontà del Comune di Rimini che già nel 1628 aveva avanzato sebbene vanamente la medesima richiesta, finanziò la costruzione di sei torri di avvistamento nella Legazione di Romagna, al fine di contrastare un così grave pericolo: il sistema di controllo così realizzato prevedeva due torri che furono erette nell’attuale territorio di Riccione – la Torre di Trinità e quella delle Fontanelle – mentre altre due sarebbero sorte alla foce dei torrenti Tavollo e Conca; le restanti, trovarono collocazione alla Pedriera e a Bellaria.
La torre si presenta in buono stato di conservazione ed occupa l’intera parte centrale dell’edificio più recente, che trova sviluppo nei due corpi a lato. Dall’esterno, le linee di giuntura fra la torre e l’edificio successivo sono nette e ben visibili, messe in evidenza mediante delicate operazioni di raschiatura delle tinteggiature recenti, motivo per cui se ne assaporano con facilità le dimensioni e soprattutto l’altezza. Inglobata nella casa ex colonica, la torre ha potuto conservarsi in elevato e sono stati distinti, mediante la rilevazione di fori e nicchie pontaie, i tre originari livelli in cui si sviluppava la torre, separati da due solai. Le antiche murature della parte apicale sono state successivamente sopralzate, dando luogo ad una superfettazione, chiuso con un solaio piano, che risulta dunque del tutto estraneo all’originaria struttura della torre seicentesca. Le murature sono state realizzate mediante l’utilizzo di mattoni e laterizi, distinti in tre tipologie in base alle diverse dimensioni, e su di esse sono state individuate tamponature ed aperture effettuate successivamente.
Alle ore 17.00 ci si potrà incontrare di nuovo presso il giardino del Museo della Regina per una conferenza sulle successive addizioni edificatorie e circa la lettura stratigrafica dei paramenti murari, con particolare riguardo alla Torre.
Le Giornate Europee del Patrimonio sono condivise con Italia Nostra/Rimini che offre il proprio ausilio per le visite guidate.
Ingresso libero: per informazioni e prenotazioni Museo della Regina di Cattolica, tel. 0541 96657 – email museo@cattolica.net – Via Pascoli, 23 – 47841 Cattolica (Rn)
http://www.cattolica.net https://www.facebook.com/museodellaregina/https://www.facebook.com/events/2630350533857215