Un campeggio davvero strano, quello scovato nella notte del 21 agosto scorso a Valpiano, nei boschi fra Pennabilli e il Sasso Simone. I Carabinieri forestali e le Guardie Venatorie volontarie hanno sorpreso due fratelli, di 53 anni e di 48, residenti a Vallefoglia in provincia di Pesaro-Urbino, che con le loro mogli e figlie si erano sistemati in un terreno di loro proprietà con una vecchia roulotte e strutture precarie. Tutto abusivo, ma quel che è peggio, i due tenevano nella roulotte due monumentali pistole, una Wesson Firearms – modello Palmer USA calibro 44 Magnum con 13 cartucce e una mith & Wesson – modello Revolver calibro 500 con 20 cartucce, l’arma dell’Ispettore Callaghan.
Da una di quelle pistole era stato da poco stato sparato un colpo. O meglio, un boato che aveva squassato la valle. Come gli stessi fratelli hanno ammesso, avevano fatto fuoco dopo aver sentito l’ululato di un lupo e, spaventati, in quel modo cercavano di tener lontano l’animale.
Se non che, a poco più di 200 metri di distanza non c’era nessun lupo, bensì una pattuglia di Carabinieri e Guardie venatorie guidata dal naturalista e Guardia volontaria Giampiero Semeraro. Impegnati nella consueta attività di censimento, stavano utilizzando la tecnica del Wolf Howling, che prevede l’emissione di ululati pre-registrati di lupo a cui eventuali altri esemplari istintivamente rispondono, permettendo di valutarne la presenza.
Non appena i militari hanno azionato il dispositivo è stato esploso il colpo di arma da fuoco, che dopo aver reso inutile e interrotto l’attività di censimento ha fatto scattare la perlustrazione dei militari.
In un’area nei pressi di un incrocio di valico hanno individuato, seminascosta dalla vegetazione, una vecchia roulotte abusiva, corredata di tettoia, tamponamenti e recinzioni anch’essi abusivi, dove erano accampati i due fratelli. Erano i legittimi proprietari del terreno, ma per nulla autorizzati a portarsi il loro arsenale: per le grosse armi avevano infatti una licenza sportiva e con quelle potevano sparare solo in poligono.
I militari hanno provveduto all’immediato sequestro delle armi e per il momento hanno contestato contestato ai due uomini i reati di porto abusivo di arma comune da sparo e di armi (Artt. 4 e 7 Legge 895/67 e art 699 CP) e Getto pericoloso di cose (Art. 674 CP), cioè il proiettile esploso. Il sequestro delle 2 pistole è già stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
Sono in corso accertamenti per valutare eventuali ulteriori responsabilità, dal momento che un analogo episodio era avvenuto lo scorso anno. Si stanno altresì concludendo i rilievi necessari per la contestazione degli abusi edilizi commessi.
“L’attività di monitoraggio della popolazione di lupo presente in provincia – ha spiegato il comandante dei Carabinieri Forestali della provincia di Rimini, colonnello Aldo Terzi – viene svolta dal 2010 dalla Provincia di Rimini sotto il coordinamento della Polizia Provinciale che si avvale di esperti appartenenti alle Guardie Venatorie Volontarie Provinciali coadiuvati dai militari della specialità Forestale dell’Arma che oltre ad assicurare supporto tecnico-scientifico garantiscono che le attività vengano svolte in sicurezza”.
Da queste attività risulta che in provincia di Rimini vivono meno di 50 lupi, divisi in 5 gruppi, per lo più nelle aree più alte della Valmarecchia e della Valconca. Le osservazioni possono anche dire, attraverso l’esame degli escrementi, di cosa i lupi si nutrono: per l’80% di cinghiali e in seconda battuta di caprioli; assolutamente trascurabile la dieta a base di pecore, mentre del tutto assenti fra le vittime le galline e gli altri pennuti, che ai lupi proprio non piacciono.
Ma ecco le voci dei lupi che vengono utilizzate come richiamo.
Questa è una cucciolata che risponde all’adulto:
Questo è invece l’adulto che avverte di aver trovato un territorio: