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Camini e stufe, nessun partito si era opposto ai divieti e altre Regioni li hanno da tempo

In questi giorni è scoppiata la polemica sul divieto previsto dal Pair dell’utilizzo di camini a legna aperti e stufe che bruciano biomasse non trattate. In particolare recita la norma: ”è vietato l’uso di combustibili solidi domestico negli impianti con efficienza energetica inferiore all’75% e nei focolari aperti o che possono funzionare aperti”.

Ad insorgere per primo il senatore di Forza Italia Antonio Barboni. A seguire anche la Lega,  che propone di esentare dal divieto “i caminetti e i focolari aperti ‘riservati’ occasionalmente a uso domestico-ricreativo”. In pratica quelli più inquinanti ed anche inutili ai fini del riscaldamento.

Sembra che sia una norma penalizzante e “cattiva” dei soliti governanti della sinistra.

Solo che in questo campo se l’Emilia Romagna arriva caso mai in ritardo rispetto alle regioni amministrate da centro-destra.

La Regione Lombardia, governata da decenni da Forza Italia e Lega,  da tempo (con una delibera del 2009) ha messo al bando i camini «inquinanti», quelli cioè che non garantiscono un alto rendimento (superiore al 63%) e basse emissioni.

Anche la Regione Veneto (a guida leghista) ha adottate delle specifiche Linee Guida la deliberazione n. 1909 del 29.11.2016.

Ma non ci sono solo le Regioni Italiane. Anche numerosi Paesi europei hanno adottato norme analoghe.

Ad esempio, l’ Austria è un paese che ha imposto provvedimenti molto severi. Stiamo parlando, in questo caso, dell’art. 15a B-VG che stabilisce i requisiti per i piccoli impianti casalinghi fino a 50 kW di potenza. I valori-limite per le varie sostanze inquinanti, con funzionamento a pieno carico, sono tra i più bassi d’Europa; il rendimento termico obbligatorio è aumentato lo scorso anno (80% da gennaio 2015 per legna e pellet, in precedenza era 78%).

Anche Paesi extraeuropei, come il Canada, hanno da anni norme più restrittive sui camini e stufe di quelle italiane e della regione Emilia Romagna.

Ma torniamo a casa mostra. Il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020) è stato approvato in via definitiva l’11 aprile 2017.

Il voto ha visto 26 voti favorevoli, 14 astenuti e 0 contrari. Chiunque conosce le logiche politiche tra maggioranza ed opposizione, sa benissimo che un voto di astensione della minoranza è di fatto un giudizio positivo. E tale di fatto è stato quello di Forza Italia e della Lega.

In conclusione:

Si possono usare i camini ma non quelli aperti. Consumano tanta legna, riscaldano poco e producono tanto pm10. Sono sostanzialmente un fattore estetico e che si paga piuttosto caro, dati i prezzi del legname combustibile.

Si possono usare le stufe, ma ad alto rendimento

Sono in vigore incentivi per il riscaldamento anche se si porta in rottamazione la stufa vecchia e la sostituisce con quella ad alto rendimento. Sono incentivi che coprono fino al 65% del nuovo acquisto e che esistono già a livello nazionale, sebbene la Lega li richieda come modifica alle norme della Regione Emilia Romagna.

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