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Crisi SCM Fonderie, il cda: “limiteremo gli esuberi a 100 volontari”

Perdite superiori ai cinque milioni di euro negli ultimi due anni, con un conseguente andamento economico non più sostenibile. La crisi di SCM Fonderie Srl (la società che gestisce le Fonderie di Rimini e di Villa Verucchio)  è finita sul tavolo di Confindustria Rimini, dove si sono seduti i vertici dell’azienda e le organizzazioni sindacali di categoria, oltre che le RSU degli stabilimenti.

Come è noto, per affrontare questa grave situazione economica ed evitare danni maggiori, il Consiglio di Amministrazione della SCM Fonderie Srl nei mesi scorsi ha deliberato la chiusura della Fonderia di Rimini e un piano di riorganizzazione della Fonderia di Villa Verucchio anch’essa colpita, seppur in misura minore, da questa situazione, con esubero complessivo dichiarato di 121 lavoratori.

Dopo aver raccolto le sollecitazioni dei rappresentanti sindacali e delle istituzioni, manifestate nei giorni scorsi e nella riunione odierna, l’Azienda,  ha accettato di attivarsi per il contenimento degli esuberi a 100 lavoratori, con una sensibile riduzione rispetto al piano originario.

“Inoltre l’Azienda  – si legge in comunicato indirizzato alla stampa – sempre nell’ambito di un percorso condiviso, si è resa disponibile a limitare la procedura in corso ai soli lavoratori volontari. Soltanto nel caso in cui non si raggiungesse il numero di 100 volontari incentivati, SCM Fonderie Srl aprirà nei primi mesi del 2019 una nuova procedura di licenziamento collettivo”.

Nelle prossime settimane è destinato procederà il confronto tra l’azienda e le organizzazioni sindacali.

 

 

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