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Maurizio Martina alla festa dell’Unità di Riccione:”Dire di meno agire di più”

Alla Festa dell’Unità di Riccione è atteso Maurizio Martina. Bello e accogliente il luogo, poco dispersivo e ben organizzato, proprio lì affianco la chiesa di San Lorenzo sembra manchino solamente Fernandel (Don Camillo) e Gino Cervi (Peppone). Si sa che il segretario sarebbe arrivato in ritardo rispetto all’ora prefissata, poiché fa l’apertura alla Festa Nazionale di Ravenna, ma bene, c’è il tempo per incontrarsi e confrontarsi. Scambiare qualche idea tra il popolo del Pd e qualche comunicazione di servizio tra l’establishment… quei capannelli a latere dei congressi e degli incontri di partito che in minima parte suppliscono alla mancanza di occasioni di dialogo interno, aperto e collettivo… tant’è che a un bel momento il mitico preside dell’Einstein Prof. Giuseppe Prosperi, sbotta: “Ma è mai possibile che i soliti noti (con ruolo e/o stipendio intende, ndr) debbano sempre stare tra loro, anziché mischiarsi per discorrere con le persone ‘normali’? Hanno paura, si proteggono a vicenda? Adesso glielo vado a dire.” E lo fa. Poiché da sempre lui ritiene che questo modo di porsi, privo di empatia, scostante, sia una delle cause della perdita di consenso e persino di avversione al nostro simbolo di tanti.

Lui, il Segretario, arriva giustappunto quando il sole sta calando, e in molti hanno già cenato (beati loro, la buona cucina più tardi aveva il tutto esaurito).

Il nostro tavolo riminese, informativo e con piccola mostra fotografica, è organizzato su invito delle “signore ” (basta con queste donne ovunque) del Pd di Riccione, Sabrina Vescovi e Rita Semprini in testa, ed è tutto dedicato alla Sostenibilità, il gruppo aperto che aderisce a Cantiere Città del Pd provinciale, e che ha costituito il Comitato Basta Plastica in Mare.

Come il segretario nazionale del Pd affermerà con forza un po’ più tardi nel suo intervento… bisogna “dire di meno e agire di più”, manco gli avessimo letto nel pensiero insieme a Giacomo Gnoli dei Giovani Democratici, ci avviciniamo con un calza/rete di plastica in mano per salutarlo. E dirgli che se la metta in tasca come un nodo al fazzoletto, perché lui, uomo di monti, non sa che vengono disperse in grandi quantità in mare da chi ne trae profitto. E il Pd tace e acconsente. E che per noi, ambientalisti democratici che siamo gente di mare, non avendo più un parlamentare, è fondamentale far prendere coscienza del problema da risolvere ai nostri dirigenti e amministratori. Se ne ricorderà, dice. E ci diamo appuntamento a dopo per una breve intervista.

La platea è affollata e durante l’incontro altre sedie si aggiungono, altre persone lo ascoltano in piedi dai due lati. Lui è così come già abbiamo avuto modo di conoscerlo quando insieme ad Andrea Orlando un paio d’anni fa aveva partecipato a Rimini Terme alle giornate di Left… ci si preparava al referendum costituzionale: ancora il crollo del 4 dicembre, tantomeno quello del 4 marzo, erano di là da venire e l’entusiasmo alleggiava nell’aria.
Ben altro “sentiment” ieri sera.

Tuttavia l’intervento di Maurizio Martina è ancora stato sobrio e non comiziante (qualcuno dice “troppo”, e lo considera un suo limite).
Coordinato da Francesco Cavalli, direttore di Icaro Tv, tocca tutti i temi di scottante attualità. Egli, ben stimabile per questo, in qualità di responsabile del Partito Democratico non si è sottratto all’incontro coi momenti più difficili di questo tragico agosto, ironia della sorte in due luoghi di mare, opposti: su nel nord-ovest, il crollo del Ponte Morandi, giù nel sud i migranti sequestrati dal nostro Ministro dell’Interno.

Dove Martina è andato, ben solo. Su questo e altro egli si è a lungo soffermato molto criticamente, soprattutto affrontando nei contenuti politici e nello stile di comunicazione quanto Lega e 5Stelle stanno dimostrando all’Italia. Non nega ‘le colpe’, i tanti errori fatti dal Pd, il parlarsi e litigarsi addosso soprattutto, anziché affinare sensibilità e attenzione ai bisogni delle persone. Al lavoro dei giovani. La necessità di aprirsi, cose che chi segue la politica già sa. Poi instilla fiducia senza esaltare, come i suoi tratti caratteristici richiedono: “…Le tre più belle parole con le quali sono stato accolto alla Festa di Piacenza: Umanità – Unità – Umiltà. Sono certo che se a queste ci richiameremo sapremo rialzarci, orgogliosi di appartenere a questa comunità che è il Partito Democratico.”

Buona accoglienza al suo intervento alla fine, senza sbucciarsi le mani, e durante alcune interruzioni di applausi. Un attimo di respiro con tutti addosso come al solito intorno al tavolo a mangiarsi la pizza su vassoi compostabili (di cartone che costano di più mi dice Sabrina Vescovi, in omaggio a voi… grazie Pd Riccione), e dopo le foto di gruppo di prammatica, per intercessione di Emma Petitti ci rivediamo.

Che succede Segretario? Pensi davvero che il nostro partito possa richiamarsi alle tre parole che hai citato… umanità, umiltà, unità?
 “Ne sono assolutamente certo. Guarda queste persone… i tanti volontari che sanno dare il proprio contributo senza chiedere nulla in cambio. Siamo noi, siete voi. Hai ragione non abbiamo fatto abbastanza per l’ambiente e forse abbiamo perso voti anche per questo. Ora si cambia. Hai visto il nostro progetto per l’attività dei circoli aperti e in movimento? Io ci credo… e da quanto mi dici è quello che state facendo voi, per l’ambiente, contro la plastica in mare.”

Sì Segretario ma le persone oramai non sono più disposte a farsi illudere dalla politica. Vogliono risposte precise. Fatti veri. Come hai detto tu poco fa: ‘dire poco e fare molto’.
“E questo noi faremo, con l’aiuto di tutti. La partecipazione collettiva è importantissima.”

Per gran parte del tuo intervento tu hai parlato solamente da opposizione, contro la maggioranza… e va bene, ma non credi che si debba riempire di contenuti per costruire una vera alternativa?
“Certamente, il congresso… che è vero, si fa attendere… definirà il nostro progetto. Insieme.”

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