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Misano, Confcommercio contro il nuovo centro commerciale: “progetto anacronistico”

In merito alla vicenda del nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere a Misano Adriatico nei prossimi mesi il presidente della delegazione di Cattolica di Confcommercio esprime dure critiche nei confronti dell’amministrazione comunale locale. La nascita del nuovo polo commerciale – che diventerebbe il secondo per dimensioni della provincia – andrebbe a ridimensionare e sfavorire l’attività dei dettaglianti e dei negozi di vicinato.

L’amministrazione comunale di Misano Adriatico sta per fare cadere sulla testa dei cittadini e dei piccoli commercianti di tutto il territorio 30mila metri quadri di grande distribuzione, spalancando le porte alle multinazionali del commercio. Un progetto anacronistico – sottolinea Giacomo Badioli, presidente della delegazione di Cattolica – San Giovanni in Marignano di Confcommercio – capace di dare il colpo del definitivo ko ai negozi di vicinato del suo comune e di quelli limitrofi. Come si può pensare di creare un nuovo enorme centro commerciale quando l’offerta, alimentare e non, è già in eccesso? Perché dare il via libera ancora una volta ai grandi centri commerciali quando la tendenza anche per loro è al ribasso?

L’amministrazione locale in questo modo sta di fatto svendendo l’economia dell’intero territorio per elemosinare dai grandi marchi privati la costruzione di una nuova strada. Il pubblico non sa fare di meglio? Lo riteniamo un progetto fuori dal tempo e lontano dalle esigenze, che oltretutto si sta portando avanti con il piglio dell’uomo solo al comando. E’ questo il disegno di futuro che le amministrazioni locali hanno per i cittadini e i piccoli commercianti? Non vorremmo che questo fosse solo l’apripista di una nuova ondata di ipermercati, gallerie commerciali e megastore, a cominciare da quello già in progetto a San Giovanni in Marignano. Nell’epoca del commercio on-line, non abbiamo bisogno di ulteriore cemento e nuove cattedrali con vista sulla Statale, ma di iniziative e di incentivi per la valorizzazione dei nostri centri commerciali naturali, ovvero dei nostri quartieri, borghi e città”.

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