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Bando delle periferie, Pecci (Lega): “Raccolta firme è inutile, ragioniamo insieme su progetti concreti”

Il capogruppo della Lega in consiglio comunale Marzio Pecci ha inviato un comunicato in cui plaude alla proposta di dialogo arrivata da Confindustria criticando la scelta della maggioranza di intraprendere una battaglia per convincere il Parlamento a non congelare i fondi per le periferie. Secondo Pecci la soluzione sta nella creazione di un tavolo cui partecipino tutte le forze politiche per ragionare sui progetti concreti a beneficio della città
«La Lega accoglie con soddisfazione la proposta di dialogo da parte di Confindustria alla quale già poco tempo fa proprio questa forza politica si era rivolta per rilanciare la politica economica della città. 
Il dialogo ed il confronto politico tra maggioranza ed opposizione e categorie economiche non può mai venire a meno per il bene della città. Le divisioni sono penalizzanti per tutti. Per questo la Lega, fin dalla campagna elettorale che l’ha portata ad essere la prima forza di opposizione in consiglio, seppure in modo critico, ha sempre dichiarato  la propria disponibilità alla collaborazione, ma ha sempre ricevuto in risposta il rifiuto ideologico della maggioranza. 
Anche ora “la maggioranza” riminese cavalca ideologicamente il rinvio dei finanziamenti dei bandi, peraltro votato anche da tutto il Pd, sostenendo che a Rimini vengono a mancare 18 milioni di finanziamenti per il Parco del Mare.
Ciò è una menzogna, ed sindaco lo sa, perché il progetto riminese è arrivato in graduatoria 102esimo quando le risorse disponibili, che il governo a guida PD aveva approvato,  erano i realtà sufficienti solo per i primi 24 progetti. Gli altri non avevano e non hanno, allo stato, copertura finanziaria effettiva. 
Ora sono certo che nell’interesse della città ed in attesa delle prossime elezioni per il cambio di maggioranza,  data l’inadeguatezza di quella attuale, la Lega con i propri parlamentari e politici locali, saprà farsi parte diligente per recuperare  risorse concrete, necessarie  per portare Rimini ad essere veramente la capitale del turismo d’Italia. 
Dunque, il nostro consiglio è di non perdere tempo in inutili raccolte di firme, che altro non sono che l’ennesimo specchietto per le allodole di una psedudo sinistra alla deriva,  ma di cominciare a ragionare in concreto sui progetti di sviluppo del nostro turismo, la cui necessità di innovazione e riconversione è sotto gli occhi di tutti». 
Marzio Pecci

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