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Milleproroghe, rinvio obbligo vaccini. Morolli: “finchè la norma non verrà approvata faremo rispettare le regole vigenti”

M5S e Lega hanno presentato due emendamenti, identici, all’articolo 6 del Decreto milleproroghe, approvata oggi dalla commissione Affari costituzionali del Senato, che puntano a procrastinare all’anno scolastico 2019- 2020 il divieto di accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole per l’infanzia, dei bambini le cui famiglie non presentino la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione.

«L’emendamento approvato al Milleproroghe permetterà a tutti i bambini di accedere, a settembre, alle scuole dell’infanzia. Si tratta di una deroga messa a punto in attesa della presentazione del ddl sui vaccini che depositeremo a breve. A un mese e mezzo della ripresa dell’attività scolastica facciamo in modo che i bimbi vi possano accedere». Così in una nota congiunta i senatori del Movimento 5 Stelle, Paola Taverna e Pierpaolo Sileri avevano annunciato il via libera in commissione al senato dell’emendamento.

«Finchè il decreto non verrà definitivamente approvato noi andremo avanti per la nostra strada, ad oggi l’obbligo è previsto. Banale dirlo ma è così», commenta l’Assessore del Comune di Rimini con delega alla scuola e alle politiche educative Mattia Morolli. «Come amministrazione abbiamo fatto un ottimo lavoro, il nostro territorio aveva avuto uno dei più grandi cali di copertura vaccinale in Italia e ora non è più così – spiega l’Assessore – se la norma che procrastina il divieto di accesso alle scuole di infanzia per i bambini che non presenteranno la documentazione necessaria entrerà in vigore, chi non provvederà a far vaccinare i figli dovrà ringraziare le famiglie che invece lo faranno e che scongiureranno, essendo i loro bambini immuni, il proliferare di determinati agenti patogeni. L’attenzione rimane comunque alta da parte dell’Amministrazione, verso tutti quei casi di malainformazione sui vaccini, come l’episodio del camion vela che circolò sulle strade riminese qualche mese fa. Ci si augura che la via che verrà intrapresa sia in liena con quella imboccata dal tribunale di Modena, che ha condannato un’attivista no vax per procurato allarme proprio in seguito all’affissione di cartelloni contenenti informazioni errate».

 

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