L’altro ieri allo sportello di una banca di Cattolica, in via Toscana, si è presentata una signora dichiarando di voler aprire un conto corrente. Ma quando la donna ha presentato la carta d’identità, all’impiegata sono suonati i campanelli d’allarme: il documento era intestato a una ragazza residente a San Clemente e nata nel 1992, ma la persona che le stava innanzi aveva certamente qualche anno di più.
La bancaria ha abbozzato, ma appena la “cliente” se n’è andata ha informato subito i Carabinieri dell’episodio. I militari hanno quindi avviato degli accertamenti e iniziato a tenere d’occhio quella banca. E già ieri sono venuti a capo del misterioso “ringiovamimento”.
La donna è infatti tornata alla filiale, questa volta accompagnata da un uomo, che però è rimasto all’esterno dell’istituto con inequivocabili atteggiamenti da “palo”. Nel frattempo lei si è ripresentata allo sportello con un assegno di 4 mila euro, chiedendo di incassarlo. A quel punto i Carabinieri sono intervenuti bloccando entrambi.
E’ venuto fuori che l’assegno era quello che in gergo viene chiamato uno “sfilatino”: era stato cioè rubato, “sfilandolo” da altri lungo il suo percorso postale o bancario. Era il risarcimento di un’assicurazione per un incidente stradale a favore di una ignara 27 enne niente affatto romagnola, ma di Aci Reale, in provincia di Catania. Con i suoi dati qualcuno, probabilmente appartenente a un’organizzazione dedita a questa attività, aveva fabbricato ad hoc il documento falso, completandolo con la foto della truffatrice. Senza però fare i conti con l’occhio clinico della cassiera di Cattolica, dal momento che la donna incaricata dell’incasso aveva in realtà 33 anni, essendo nata nel 1985 a Pomigliano d’Arco. E’ finita in manette assieme al complice, un napoletano di 47 anni, con le accuse di truffa, sostituzione di persona, possesso e spendita di documento falso.