Durerà fino al 30 luglio, questo primo periodo di residenza della dance maker fiorentina s al Teatro Dimora di Mondaino per la ricerca e la produzione del nuovo spettacolo “ULTRAS sleeping dances”. Si aggiungerà un’altra settimana a settembre che si concluderà con una prova aperta al pubblico il 16 settembre a Mondaino. Come danzatrice e coreografa, CKR si é formata a New York É tra i fondatori di Kinkaleri, compagnia con la quale ha collaborato attivamente, attraversando la scena coreografica contemporanea internazionale e ricevendo numerosi riconoscimenti. Dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo di produzione coreografica indirizzando la propria ricerca verso una riflessione teorica dal forte impatto dinamico tesa ad aprire riflessioni sul tempo presente. Abbiamo chiesto a questa artista di spiegarci meglio l’origine e il senso di queste danze.
Cristina, da quanto tempo fa parte del mondo dello spettacolo?
«Sono attiva sulla scena della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni ‘90. Agli spettacoli ho affiancato una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali. In qualità di coreografa ospite, ho creato coreografie per i principali enti Lirici ed istituzioni italiane e straniere, tra i quali: il Teatro Comunale di Firenze – Maggio Musicale Fiorentino, Ater Balletto, LAC Lugano, MACRO Roma, MUSEION Bolzano, Museo Pecci Prato».
Che cos’è esattamente Ultras sleeping dances? Chi l’ha creata?
«ULTRAS sleeping dances è un sistema di danze mobili che di volta in volta abiteranno luoghi diversi, creando degli habitat irripetibili e unici.
Sono al tempo stesso danze compiute e percorso che oltrepassa l’idea di “siite-specific”, seguendo il principio secondo il quale la danza accoglie lo spazio che attraversa e viceversa lo spazio si lascia abitare dall’attraversamento di una danza. Pensate come dei moduli adattabili a qualsiasi ambiente o paesaggio estetico, le ULTRAS sleeping dances tendono ad apparire come un’attività pura che si può considerare giocosa, dove la maestria non è semplicemente un’abilità fisica ma anche una sapienza, una grazia, una potenza che si posa nel clima del mondo, un luogo per attivare una micro politica. Si presentano dunque come una serie di eventi in luoghi non teatrali, “open air” o spazi particolari, senza nessun apparato tecnologico, alla luce naturale e a orari inusuali».
Quanti artisti faranno parte dello spettacolo che sta portando in scena al Teatro Dimora?
«Il processo di generazione di queste danze è curato da CKR con la produzione di CAB008, in stretta collaborazione con i danzatori coinvolti: Marta Bellu, Jari Boldrini, Barbara Novati e Charlie Laban Trier».
Perché ha scelto proprio questo teatro?
«Il Teatro Dimora di Mondaino è un luogo ideale di residenza artistica, soprattutto per la sua configurazione spaziale e per la cura che il team dello spazio mette a disposizione degli artisti coinvolti. È un luogo attraversato da molti artisti, che nella delicatissima fase di messa in opera e creazione, hanno bisogno di uno spazio e un tempo protetto ma allo stesso tempo di una sincera apertura per l’immaginazione e la generazione di qualcosa che ancora non esiste. Immerso in un bosco, Mondaino è un luogo davvero speciale ed accogliente».
Cosa si dovrà aspettare il pubblico?
«La coda nel titolo sleeping dances, vuole indicare la possibilità data a tutti di incantarsi sulla soglia tra un dentro e un fuori, rilassare lo sguardo e contemplare le sensazioni più profonde. Le qualità cangianti della luce e i 5 interpreti saranno le variabili che entreranno in dialogo, mutando nello spettatore la percezione della coreografia che, sempre uguale a se stessa e frutto di una scrittura coreografica rigorosa, sembrerà variare drasticamente fino a far percepire particolari vibranti e quasi invisibili».
Nicola Luccarelli