Una lettera di Giorgio Giovagnoli, cortonese di nascita, già Presidente del Consiglio Comunale di Rimini, studioso e storico, che ci segnala lo stato di abbandono in cui si trova la celletta che ricorda un bombardamento della Seconda Guerra Mondiale in cui persero la vita 80 corianesi:
“Spettabile Redazione,
Segnalo un esempio di incuria e di mancanza di rispetto per un luogo che ricorda le vittime di un bombardamento avvenuto nel 1944 dove persero la vita 80 cittadini corianesi. Si tratta della strage delle Saline che si trovavano lungo il Rio Melo nelle vicinanaze di Pedrolara. Grazie all’interesse di Vincenzo Santolini e con l’intervento del Comune di Coriano in occasione del 70° Anniversario della Liberazione fu inaugurata una celletta per ricordare quella strage.
Circa due settimane fa ho accompagnato un amico, parente di alcune di quelle vittime che abita a Roma, e che conosco fin da bambino perchè sono nato e vissuto a Pedrolara fino a dieci anni.
Ho raggiunto con lui il ponte sul Rio Melo, a Pedrolara, sotto al quale è situata la celletta. Non si riusciva ad intravvederla perchè nascosta da arbusti ed erba alta. Non era possibile accedervi. Alberelli ed erba, cresciuti per l’incuria, consigliavano di non procedere, data l’età e gli acciacchi.
Abbiamo desistito. La mattina dopo ho chiamato il Comune di Coriano. Non sono riuscito a mettermi in contatto, cosicchè ho chiamato la Polizia Municipale e ho potuto parlare con un Vigile al quale ho segnalato le condizioni di quel luogo. Era però il distaccamento di Riccione e quindi mi sono fatto passare la Polizia Municipale ed ho dovuto spiegare di nuovo tutto pregandolo di segnalare l’incuria al Sindaco. Mi ha consigliato di chiamare la segreteria del sindaco. Cosa che ho fatto. Mi ha risposto un giovane al quale ho rispiegato tutto. Ma metteva in dubbio che la situazione fosse quella che gli avevo spiegato. Spazientito gli ho chiesto cortesemente di farlo presente al sindaco affinché intervenisse per ridare dignità a quel luogo. Oggi ho deciso di tornare, da solo, perché l’amico, nel frattempo, è ripartito per vedere se il Comune era intervenuto. L’erba e gli alberelli nel frattempo sono cresciuti ancor di più. Nessun intervento è stato effettuato fino a questo momento.
Col caldo di oggi e con la rabbia che ho di fronte a tale comportamento devo controllarmi a fatica per evitare che mi escano parole molto pesanti. Tuttavia non mi esimo dal sottolineare che il mancato rispetto nei confronti di quella celletta è, cosa ancor più grave, nei confronti delle vittime di quella strage è sinonimo di incuria e mancanza di senso civico. Nei prossimi giorni, ci ritornerò e spero vivamente che sia ridata dignità a quel luogo di cui invio foto”.
Giorgio Giovagnoli