Come riportato dai quotidiani locali è stato arrestato il titolare di una scuola guida. Si tratta di Gabriele Branchi, 45enne riminese, titolare dell’omonima scuola guida di via Rimembranze, attualmente ai domiciliari.
E’ accusato di aver falsificato documenti, induzione di errore di un funzionario pubblico e sostituzione di persona.
Le indagine sono partite qualche mese fa su segnalazione di un funzionario della Motorizzazione che aveva riscontrato delle anomalie nell’esame sostenuto da un operaio. Le indagini della Polizia Stradale hanno messo in luce l’inganno e portato agli arresti di ieri.
I fatti.
Un operaio riminese (denunciato per gli stessi reati del proprietario della scuola guida) a cui era stata revocata la patente di guida per stato di ebbrezza, avrebbe ricevuto dal titolare dell’autoscuola la proposta di riavere la patente senza ridare l’esame dei quiz. Al posto dell’operaio si sarebbe presentata un’altra persona, preparata a rispondere correttamente ai quiz. Si tratta di un uomo di 50 anni originario di Foggia (arrestato ed ora ai domiciliari). Per questo raggiro il compenso era di 3 mila euro.
Per ingannare i funzionari della Motorizzazione venivano sostituite le foto nella documentazione cartacea, domanda di esame per la patente e carta d’identità con quella del foggiano esperto di quiz per la patente, sperando che l’addetto della Motorizzazione Civile non si accorgesse dello scambio. Infatti la documentazione cartacea che veniva contraffatta rimaneva nelle mani della scuola guida mentre quella digitale sul terminale (con le foto reali) può essere consultata in qualsiasi momento dal funzionario.
Ed è andata proprio in questo modo. La mattina dell’esame il funzionario della Motorizzazione concluso il test si accorge dello scambio di persona verificando sul terminale la reale identità di chi doveva sostenere l’esame. Annulla la prova e segnala tutto alla Procura.
Il sostituto procuratore Marino Cerioni ha coordinato le indagini che hanno permesso di smascherare l’inganno. L’operaio che doveva dare l’esame quel giorno era regolarmente al lavoro e nella scuola guida sono stati trovati 30 mila euro in contanti, secondo gli inquirenti, frutto di altri esami svolti con le stesse modalità.
A giorni il titolare della scuola guida comparirà davanti al Giudice.