Giovedì prossimo, al Museo della Città, alle ore 17.30, Laura Falqui presenta il suo romanzo “Il mago dell’Appennino La leggenda del conte Mattei e della sua Rocchetta”. Raffaele Milani dialogherà con l’autrice.
La presentazione si inserisce nella rassegna Frontespizio5.
In queste pagine il conte Cesare Mattei, Signore della Rocchetta di Riola di Vergato, rinasce a nuova vita tra realtà e immaginazione, sulle tracce di una personalità misteriosa e amante del Segreto.
L’autrice ha disegnato una biografia immaginaria, dove la narrazione del fantastico si unisce alle atmosfere della Bologna ottocentesca, del paesaggio tosco-emiliano, tra evocazioni occultiste e suggestioni cosmiche. Ogni cosa è osservata attraverso lo sguardo del protagonista, ma il Narratore è una terza persona, un osservatore privilegiato che segue il suo personaggio nei momenti di più drammatica o esaltata solitudine creativa, a contatto con gli Elementi, con il cosmo, con la natura, dentro la potente volontà che lo condusse alle straordinarie invenzioni gemelle di architettura e Nuova Medicina.
Mattei fu, come disse Alfonso Rubbiani, “feudatario, elemosiniere, taumaturgo, artista”; generoso con gli indigenti, nobile con i nobili, amabile con i semplici, implacabile con i nemici dell’Elettromeopatia, la medicina alternativa più praticata al mondo tra il 1870 e il 1930. Incontrò re e regine, contadini e santoni indiani, nobildonne e gentiluomini accorsi in incognito alla Rocchetta da ogni parte del globo per ritrovarvi un benessere altrimenti impossibile. L’architettura, specchio della terapia, conquistava e confondeva il visitatore lungo la misteriosa via della guarigione.
Laura Falqui è saggista, drammaturga, specialista di arti visive. Studiosa dei Preraffaelliti inglesi, ha dedicato a questo argomento una trilogia di saggi in volume e diversi altri scritti. Nel 2008 ha pubblicato su “Il Carrobbio”, XXXIV, Una fiamma nel paesaggio. Il sogno di Cesare Mattei, un’ipotesi estetica sulla Rocchetta Mattei. Tra le opere più recenti: Forme e materiali della città fantastica (2014), La sostanza nascosta. Il silenzio nella pittura (2017) e la cura del volume Jane Lead, L’oro e il fuoco. Visioni (2018), scritti inediti di una visionaria inglese del Seicento. Da qualche anno ha trasferito la sua scrittura creativa dalla drammaturgia a una forma narrativa in cui affiorano le sue passioni di sempre: la pittura del secondo Ottocento inglese, il mondo della fiaba e del sogno. Il mago dell’Appennino è il suo secondo romanzo.
Raffaele Milani è professore ordinario di Estetica presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Direttore del “Laboratorio di ricerca sulle città e i paesaggi”, Università di Bologna.