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5 Stelle spaccati anche a Rimini: Sarti sfiducia Draghi, Croatti difende “risultati”

La spaccatura nel MoVimento 5 Stelle si manifesta plasticamente anche a Rimini. Con i due palrlamentari grillini eletti nel territorio che la pensano in modo diametralmente pposto dop l’approvazione in Consiglio dei ministri del progetto di riforma della giustizia. Il senatore Marco Croatti parla di “una serie di risultati ottenuti”, mentre l’onorevole Giulia Sarti è addirittura pronta a togliere il suo voto al governo, nonchè alle “barricate” in parlamento per fermare la riforma.
“La Responsabilità. – scrive Giulia Sarti su Facebook – Questa parola, importante e nobilissima, ha assunto un significato ancora più profondo per chi si è trovato a fare delle scelte difficilissime in questi anni.
Ieri si è consumato in Consiglio dei ministri il tradimento di tutto ciò per cui abbiamo lavorato duramente subendo insulti, pressioni e attacchi personali pesantissimi.
Una delle condizioni principali per il nostro ingresso nel governo Draghi era quella di non toccare le leggi e i risultati faticosamente ottenuti da tutti noi, durante i governi Conte.
Ora, le condizioni che avevamo posto per restare in questo Governo sono state tutte completamente disattese.
Non esiste nessuna transizione ecologica e non si fanno passi verso la tutela dell’ambiente.
I nostri decreti vengono fatti a pezzi, vedi il decreto dignità o le buone misure come il cashback.
Ciliegina sulla torta: il Consiglio dei ministri di ieri.
Smantellamento totale della giustizia penale e della nostra riforma sulla prescrizione, una riforma in vigore per tutti i reati commessi dal 1 gennaio 2020.
Cancellata dopo un anno e mezzo dalla Cartabia con il placet di tutti i ministri nel Cdm di ieri, prima ancora che inizi a dispiegare i suoi effetti.
Eh si perché è vero che la prescrizione si sospende dopo la sentenza di primo grado ma con questa proposta governativa, se il giudizio d’appello durerà più di due anni e quello in Cassazione più di un anno (piatto di lenticchie: a totale discrezione e scelta del giudice, potrebbe allungarsi fino a tre anni l’appello e 18 mesi la Cassazione per i reati più gravi) finisce tutto a tarallucci e vino. Niente condanne, niente assoluzioni. Fine del processo. Una porcata allucinante.
Ora, è ovvio che la battaglia si sposterà in Parlamento ma il punto è un altro.
Non si distrugge in pochi minuti il lavoro di una vita fregandosene dei propri colleghi.
Deve essere chiaro che quanto è successo ieri avrà delle conseguenze e deve essere altrettanto chiaro che la resa di ieri sulla prescrizione, non è stata una decisione di tutto il M5S.
Per quanto mi riguarda, è sottinteso che continuerò a fare le barricate in Parlamento perchè ora gli emendamenti della ministra Cartabia, compreso quello sulla prescrizione, verranno depositati in Commissione giustizia alla Camera e di certo, si capirà la differenza tra chi difende valori e i principi del M5S e chi invece accetta supinamente in nome del falso senso di responsabilità, tutto quello che viene propinato.
Ma l’unica cosa da fare adesso è essere coerenti: non ci sono più le condizioni per restare nel governo Draghi. Fine.
Questo sarebbe il vero senso di responsabilità, per chi vuole riempirsi la bocca con belle parole”.
Di avviso del tutto opposto il senatore Marco Croatti, sempre su Facebook: “Sulla riforma della giustizia, in queste ore stiamo sentendo e leggendo ricostruzioni d’ogni tipo. Ma, per fortuna, ci sono i fatti. E i fatti dimostrano che è stato fatto un lavoro che ha consentito di salvare la riforma della prescrizione che gli altri partiti avrebbero voluto cancellare del tutto, con un colpo di penna.
Cosa è successo in queste ore? Di fronte a una proposta iniziale che, di fatto, smantellava tutto quanto fatto in questi anni, abbiamo combattuto. Con le armi che abbiamo, dentro una maggioranza che sul tema la pensa diversamente da noi. Ma siamo riusciti a ottenere una serie di risultati”.

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