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E 45 chiusa per sequestro, “Ministro Toninelli lavora ad alternative” e Anas chiede riapertura parziale

La chiusura della E 45 Ravenna – Orte, la superstrada più lunga e importante d’Italia, non poteva lasciare indifferente la politica.

Apre le danze Anna Maria Bernini, presidente Gruppo FI al Senato: “Il doveroso sequestro e la chiusura, motivati da un rischio di collassamento, del tratto di E45 all’altezza del viadotto Puleto, al confine tra la Romagna e la Toscana, sono un campanello d’allarme da non sottovalutare. Ugualmente importante e necessario è accertare, con tempestività, le eventuali responsabilità di chi avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione di questo tratto dove, l’11 febbraio scorso, aveva ceduto una piazzola. L’E45 è una arteria strategica di collegamento ma che, in diversi e numerosi tratti, presenta criticità e problematiche serie, con cantieri infiniti e con viadotti per i quali, già nei mesi scorsi, si erano riaccese le preoccupazioni, anche a seguito del crollo del ponte Morandi”.

“Lungi dal fare allarmismi, è innegabile che su questa strada di collegamento, le cui competenze sono suddivise in modo non sempre coerente o omogeneo, vada aperta una riflessione serissima in relazione alla manutenzione, soprattutto dei tratti maggiormente problematici, e alla programmazione futura che per la stessa si intende avviare, e che richiede tempistiche certe. E’ evidente anche l’urgenza di un intervento di manutenzione di carattere straordinario che, evidentemente, appare ancora lontano se si deve addirittura arrivare al sequestro di un intero tratto. Per questo interrogherò il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti affinché chiarisca quale sia l’azione di monitoraggio svolta lungo la E45, quali i punti individuati di maggiore criticità e quale il reale progetto per la sua totale messa in sicurezza”.

“Condivido pienamente le preoccupazioni espresse dai sindaci a seguito della chiusura del tratto strategico della E45, di collegamento tra Toscana ed Emilia-Romagna. La sicurezza per i cittadini resta prioritaria, ma è anche necessario che il Ministero si attivi con urgenza, affinché siano assicurati tempi certi per la messa in sicurezza e riapertura del viadotto Puleto. Troppi e difficilmente quantificabili i danni di natura economica e sociale che deriverebbero da una chiusura prolungata nel tempo del tratto in questione, a causa della mancanza di una adeguata alternativa viaria. Il Governo calendarizzi subito un incontro urgente come richiesto dai sindaci. Perché il rischio qui è quello di “abituarsi” all’emergenza, come già troppe volte accaduto”.

La sola prospettiva di un’interrogazione al ministro Danilo Toninelli dà il via a ben due comunicati del MoVimento 5 Stelle.

Il primo è del consigliere regionale pentastellato Andrea Bertani: “Altro che grandi opere. La priorità, come sosteniamo da tempo, è assicurare un monitoraggio e una manutenzione efficace alle infrastrutture esistenti. Strade, ponti e viadotti che, soprattutto dopo la finta abolizione della Province attuata dal Pd, versano in condizioni critiche proprio a causa della totale assenza di fondi”.

“Questo sequestro è la conferma dello stato molto preoccupante in cui versano molte infrastrutture stradali, anche in Emilia-Romagna – spiega Andrea Bertani – Una decisione che arriva dalla magistratura di Arezzo che già seguiva un’inchiesta sul cedimento di una piazzola di sosta, sempre sulla E45, avvenuto l’11 febbraio 2018 nel territorio di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, a poca distanza proprio dal viadotto Puleto”.

“Chiunque percorra quella strada sa bene in che condizioni si trova. Per questo è indispensabile abbandonare progetti faraonici di costosissime nuove autostrade, come la Cispadana che piace tanto al presidente Bonaccini, ed occuparsi invece della manutenzione e dalla riqualificazione delle infrastrutture esistenti, in particolare di quelle con più elevato traffico proprio come la E45. Obiettivo indicato proprio dal ministro Toninelli”.

“Ecco perché, invece di criticare, Bonaccini dovrebbe offrire la sua massima collaborazione anche nella sua veste di Presidente della Conferenza Stato-Regioni e dovrebbe anche ricordarsi di aver sostenuto fino all’ultimo i governi precedenti che hanno sistematicamente sottratto risorse alle Province, impedendo la possibilità di contare su adeguate strade provinciali. Quelle cioè la cui mancanza è drammaticamente indicata oggi dai sindaci dell’Alta Valle del Savio. Quello dell’E45 è anche un monito per quanti presero con leggerezza la richiesta del ministro di fare il monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere viarie” conclude Bertani.

Sul versante opposto dell’Appennino fa poi sentire la sua voce il “MoVimento 5 Stelle di San Sepolcro (Arezzo)”, e cioè Laura Agea, parlamentare europea M5S; Chiara Gagnarli, deputata M5S; Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S Toscana; Catia Giorni, consigliere comunale M5S Sansepolcro; Massimo Ricci, consigliere comunale M5S Anghiari:

“La Procura della Repubblica di Arezzo ha disposto il sequestro a scopo precauzionale del Viadotto Puleto, posto lungo la E45 tra le uscite di Valsavignone e Canili, nel comune di Pieve Santo Stefano. La chiusura riguarda entrambi i sensi di marcia”.

“ANAS, gestore della fondamentale infrastruttura, sta già fornendo ai periti della Procura documentazione relativa alle condizioni del viadotto in modo da poter chiarire nel più breve tempo possibile le reali condizioni di rischio e decidere, di conseguenza, in merito all’eventuale riapertura o meno del viadotto.”

“Il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il sottosegretario Michele Dell’Orco sono già al lavoro per chiarire la situazione ed assicurare le indispensabili viabilità alternative”.

“Il tema della sicurezza dei viadotti sulla E45 è da anni all’attenzione pubblica, a maggior ragione dopo il disastro di Genova dello scorso agosto. La sicurezza del tratto toscano della E45 è stata recentemente oggetto anche di un sopralluogo ispettivo del consigliere regionale Giacomo Giannarelli e di una interrogazione alla Regione Toscana in merito al ripristino di viabilità alternative in questo tratto, a partire dalla sistemazione della vecchia SP137 ormai chiusa e abbandonata da anni”.

“Ad oggi le viabilità alternative immediatamente disponibili sono sostanzialmente solo Viamaggio e il Passo dei Mandrioli, il che presuppone tempi di percorrenza semplicemente allucinanti (il tempo necessario per andare da Sansepolcro a Cesena sarebbe sostanzialmente raddoppiato). Il Ministero sta dunque già lavorando alla soluzione definitiva di un problema di sicurezza e di logistica colpevolmente ignorato da troppi anni da parte delle istituzioni nazionali, regionali e locali”.

“Stiamo seguendo costantemente la vicenda e speriamo quanto prima di poter dare informazioni importanti alla cittadinanza”.

Chiudono, per oggi e per dire ben poco, il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone (Lega) e Susanna Ceccardi, commissario della Lega Toscana : “Un danno gravissimo da tutti i punti di vista che ereditiamo dal passato e per la cui risoluzione ci impegneremo in prima persona per dare sollievo e risposte alle nostre comunità”.

“Nulla da dire sul sequestro preventivo del viadotto Puleto, in comune di Pieve Santo Stefano, considerato a rischio. E per fortuna non dobbiamo piangere vittime e gravi incidenti. Certo è che l’interruzione di questa arteria strategica per le comunicazioni sulla direttrice appenninica nord/centro provocherà problemi e costi pesantissimi ai residenti della zona, alle attività produttive, al pendolarismo per lavoro o sanitario. Crediamo quindi che Anas, in particolare, debba attivarsi con ogni mezzo e con la massima sollecitudine per risolvere questo problema”.

Chiunque sia passato da quelle parti sa benissimo che la SP137 “chiusa e abbandonata da anni” è stata l’unica tortuosissima alternativa a passo d’uomo alla E 45, anche dal traffico pesante, fino alla chiusura all’altezza di Canili che da anni attende costosi lavori per riattivala. Inoltre a memoria d’uomo non si ricorda il tratto appenninico della E 45 con entrambi i sensi disponibili, cantieri e riparazioni perenni fino ad un recente intervento che ha interessato tutto il percorso per migliorarne la precaria sicurezza.

Mal progettata e peggio costruita, attraversando per giunta uno dei territori a più alto rischio di frane e terremoti della penisola, il calvario dei cantieri è da sempre il tratto inconfondibile di questa arteria. Tuttavia è la prima volta la magistratura chiude la superstrada con un suo provvedimento: a un anno dal crollo della piazzola e  dell’apertura dell’inchiesta, a due mesi e mezzo dalla consegna di una super-perizia e a un mese e mezzo da una raffica di avvisi garanzia per disastro colposo nei confronti di Oliviero Rocco, capo centro Anas Firenze, Massimo Pinelli, capo nucleo Anas Firenze e Antonio Scalamandré, responsabile compartimento Anas della Toscana.

Solo per stare al recente, due anni fa gli svicoli di uscita dal viadotto di Canili erano stati chiusi con un provvedimento della Polizia stradale, dopo che erano state notate crepe nel cemento.

E ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli? “Il ministro Danilo Toninelli sta seguendo con attenzione la gestione della chiusura della strada statale 3bis Tiberina (E45), a seguito del sequestro preventivo del viadotto ‘Puleto’ nel comune di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo”. Lo spiega il Mit in una nota.

Al ministero risulta che il viadotto fosse sotto monitoraggio da parte di Anas, non a caso i lavori di manutenzione sono stati già programmati e avviati a dicembre. La società delle strade – sottolinea il Mit – sta verificando con i periti della Procura la possibilità di riaprire alla circolazione l’infrastruttura, con limitazioni al traffico, ed è già impegnata sui percorsi alternativi per alleviare in questa fase i disagi alla circolazione. La sicurezza delle nostre reti viarie rimane una priorità assoluta del Governo”, conclude il ministero.

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