Cerca
Home > Ultima ora > 30 APRILE, PRIMARIE PD, ALLEGRINI: “PERCHÉ VOTARE EMILIANO”

30 APRILE, PRIMARIE PD, ALLEGRINI: “PERCHÉ VOTARE EMILIANO”

Per superare le barriere di ordine naturale, sociale, economico che non consentono a ciascuno di noi di realizzare pienamente la propria personalità ed il proprio progetto di vita. E’ un concetto  fondamentale ed in linea con la nostra costituzione, per attuarlo occorre però raggiungere l’obiettivo della piena uguaglianza delle opportunità che dovrebbe essere garantita dallo stato. Cosa che ora non è alla portata di tutti, anzi sono troppi gli esclusi, se traguardiamo questi semplici e importantissimi obiettivi dal punto di vista del 40% di giovani disoccupati o dei quattro milioni e mezzo di poveri (dati ISTAT)  che vanno messi in relazione con l’1% della popolazione che detiene il 25% della ricchezza nazionale. Ci vuole uno scossone per mettere tutti i cittadini nelle stesse condizioni di partenza per correggere e compensare le disuguaglianze per dare a tutti strumenti e mezzi per esprimere talenti e capacità.

Noi siamo certamente i più distanti da Renzi uomo solo al comando dalle politiche messe in atto durante il suo governo, dalla sua mozione e dalla direzione politica impressa specialmente per quanto riguarda le alleanze che a nostro avviso hanno uno sguardo disinvolto (con geometrie variabili quelle parlamentari) e troppo rivolte a destra. Vogliamo correggere questa direzione anche se ci dicono che sinistra e destra non esistono più analisi sociologiche e politiche basate su queste due categorie non servono più. Noi siamo di parere contrario e crediamo che ciò che abbiamo descritto nel paragrafo precedente sia la prova inconfutabile che le due “differenti” categorie esistano e che oggi sia la destra e il suo modo di concepire la società a prevalere visto che disuguaglianze, povertà e mancanza di opportunità sono aumentate.

Scendendo nello specifico sono certamente le “politiche del lavoro “che distinguono nettamente la mozione di Emiliano da quella di Renzi e da quella di Orlando che prima di avanzare critiche e proporre correttivi ai provvedimenti del “suo” governo recita cosi: “La combinazione tra decontribuzione per le nuove assunzioni e Jobs Act ha avuto effetti positivi ma, …” Non siamo assolutamente d’accordo con questa considerazione queste politiche hanno prodotto poca occupazione, di scarsa qualità e hanno sicuramente perseguito e prodotto un abbassamento delle tutele dei lavoratori. Di fronte ad un panorama  che vede una disoccupazione giovanile 40%, stagnazione delle retribuzioni (contratti P.A. ancora fermi a 7 anni fa), lavoro discontinuo, eccessiva occasionalità dell’occupazione, voucher (fino a fine anno si spera) e lavoro nero che determinano spesso precarietà e vulnerabilità delle condizioni di vita di famiglie ed individui dobbiamo avere il coraggio di imprimere una svolta netta. Perciò la mozione Emiliano è favorevole ai 3 quesiti referendari rispetto ai temi del lavoro al punto che prevede la reintroduzione dell’art.18. che come noto è stato escluso dalla Consulta per un vizio di forma oltre alla riconfigurazione dei Voucher come mezzo che le famiglie possono usare per pagare dipendenti che si dedicano alla cura delle persone o piccoli interventi di manutenzione.

Una politica fiscale che deve accompagnare un processo redistributivo sul reddito da lavoro verso le fasce più deboli che proprio in questi giorni il ministro Padoan non ha avuto il coraggio di fare. Noi prevediamo una riconfigurare gli scaglioni IRPEF con l’abbassamento dal 23 al 20% dell’aliquota del primo scaglione spostando la tassazione più in alto, questo significa perseguire equità e redistribuzione con effetti benefici immediati sui consumi e sulla qualità di vita dei cittadini. Inoltre la riduzione del cuneo fiscale cioè tutte quelle tasse che stanno fra il lordo che paga il datore di lavoro e il netto (poco) che percepisce il dipendente.

Recupero della tassazione ordinaria sui grandi patrimoni mobiliari e immobiliari, una più efficace lotta all’evasione e l’introduzione della Web tax (tassare le multinazionali che operano in rete) anche in questo caso per contrastare l’evasione fiscale delle transazioni on line sono alcuni dei provvedimenti  per il reperimento delle risorse da destinare agli obiettivi del paragrafo precedente. Fine dei bonus che esauriti i loro effimeri effetti in una condizione di stagnazione economica ci riconsegnano una situazione peggiore di quella iniziale con la sola certezza di aver bruciato ingentissime risorse economiche che potevano essere destinate a soluzioni di tipo strutturale e più efficaci.

Altro tema preponderante della mozione è quello ambientale. Quando parliamo di protezione dell’ambiente, rispetto della vita umana e della natura, riduzione delle emissioni nocive in aria, decarbonizzazione, di energie pulite e rinnovabili, di manutenzione e messa in sicurezza del territorio Italiano, ecc. noi vogliamo essere concretamente conseguenti a questi temi.

Proprio per questo Emiliano assieme ad altri 4 presidenti di regione si è fatto promotore del referendum contro le trivellazioni che non ha raggiunto il quorum ma ha visto la partecipazione di 13 milioni di Italiani peraltro irrisi da Renzi mentre le multinazionali con le loro trivelle a mare, lo vediamo proprio in questi giorni, sono incentivate a continuare a fare il lo business agevolati da tassazioni o meglio non tassazioni che porterebbero beneficio ai comuni costieri. I fatti sono questi e contano. “Non si fa ripartire l’Italia piegando l’ambiente e la sua tutela agli interessi di qualche multinazionale del petrolio”.

In Romagna arriveranno le trivelle di terra di una multinazionale australiana. Manteniamo alta la guardia.

“Trasparenza, legalità, regole chiare e definite, a tutela dell’interesse collettivo e non delle lobbyes vanno affermate con nuovi dispositivi legislativi che sanciscano la netta distinzione fra il ruolo del politico e quello del lobbista”.

Dobbiamo prendere atto che la riforma della scuola cosiddetta “buona scuola”, da noi mai apprezzata, ha scontentato tutti e creato la più lacerante contrapposizione d’interessi che la scuola italiana ricordi. Il Partito Democratico deve sanare questa frattura attraverso il confronto la partecipazione la condivisione e la concertazione dopo aver azzerato la riforma. Si sono saltati passaggi fondamentali che vanno ripresi.

Infine il welfare: “occorre una riforma organica che vada nella direzione dell’universalismo e dell’equità: è necessario da un lato prevedere una forma universale di sostegno al reddito per chi è escluso dal mercato del lavoro e vive in condizioni di povertà assoluta e, dall’altro, rafforzare il sistema di protezione sociale per chi, anche se lavoratore, vive situazione di disagio economico legate alla precarietà, alla genitorialità e alla non autosufficienza”.

Per motivi di spazio ho trattato gli argomenti che mi sono più congegnali, Invito a leggere integralmente affermando che la stessa mette al centro la persona come soggetto di diritti e di doveri, al fine di assicurare l’uguaglianza delle opportunità e promuovere le capacità, e dunque le libertà, dei cittadini, nella consapevolezza che vi è un nesso inscindibile tra diritti individuali, diritti del lavoro, diritti sociali.

Si è appena svolto il primo turno delle elezioni francesi che ci ha consegnato una sinistra frammentata e in piena crisi di identità. In Italia, a mio modestissimo avviso, dobbiamo cercare di  bloccare la deriva neocentrista che sta imboccando il PD caratterizzando l’azione politica con i contenuti e i tratti identitari della mozione di Michele Emiliano diversamente consegneremo il paese al M5S o alle destre se si uniranno.

Per questo votate Michele Emiliano.

Massimo Allegrini

Ultimi Articoli

Scroll Up