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29 anni di carcere per l’assassino di Luna a Torre Pedrera

29 anni di carcere invece dei 30 presi in primo grado: sconto di pena assai magro per Zakaria Ismaini, accusato di aver violentato e quindi ucciso Anna Maria “Luna” Stellato di 24 anni, trovata morta a Torre Pedrera il 14 luglio 2012. Di qui la soddisfazione dei legali di parte civile e della famiglia alla lettura della sentenza della Corte d’assise d’appello di Bologna, che ha confermato in pieno la colpevolezza del 34enne marocchino.

Su di lui pesa già all’ergastolo cui è stato condannato a Brindisi per l’omicidio di un pensionato pugliese, bruciato vivo il 10 novembre 2014. Inoltre Ismaini aveva confessato anche l’omicidio di una vedova uccisa a Catania il 7 febbraio 2015, colpita alla testa e gettata in mare.

Quando poi incontrò a Torre Pedrera “Luna” Stellato, secondo la ricostruzione l’uomo avrebbe approfittato di lei, per poi colpirla alla testa e lasciarla esanime  sulla riva del mare, dove la ragazza annegò. E in un primo tempo la morte della ragazza era stata attribuita proprio all’annegamento, forse come conseguenza dell’utilizzo di eroina, per la quale la giovane aveva precedenti, e all’urto contro gli scogli.

Questa almeno era stata la versione di Ismaini, l’ultimo a vedere la ragazza in vita, che, aveva raccontato, preso dal panico aveva preso la borsetta di Luna ed era scappato lasciandola agonizzante. In mancanza di prove, l’uomo sul momento era stato rimesso in libertà, indagato per la sola omissione di soccorso, finché la verità è venuta a a galla.

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