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26 settembre 2018 – Muore a Rimini Zanza, il re dei vitelloni

Quattro anni fa moriva a Rimini Maurzio Zanfanti, in arte Zanza. Aveva 63 anni e accadde tutto all’improvviso:  gli fu fatale un malore mentre era in compagnia di una giovane ventitreenne, con cui si era appartato di sera in Via Pradella vicino all’autostrada. Del resto Zanza era noto per essere un instancabile conquistatore di turiste.

Ma chi era esattamente Maurizio Zanfanti?

Nella sua “carriera” Zanza ha iniziato a farsi conoscere in Riviera già nel 1972. E’ stato lui stesso a raccontarlo in una  intervista di qualche anno fa al quotidiano Il Giorno: “A 17 anni avevo già iniziato a fare il buttadentro. Credo di aver fatto più io per la promozione turistica della Riviera che certe agenzie. Ma la Rimini di oggi è molto diversa, al tempo eravamo un angolo di paradiso“. E lui, il Re dei vitelloni faceva la spola tra il Carnaby e il Blow Up rendendo felici turiste di ogni latitudine. Almeno tremila, a quanto dichiarava, e tutti sapevano che non erano millanterie. “Ma oggi sono molte meno“, aveva commentato sempre nell’intervista Zanfanti. La sua fama era arrivata anche sulle pagine di giornali stranieri molto seguiti, come il tedesco Bild. 

Nella vita tra le varie attività, Zanza aiutava anche la madre nel negozio di famiglia. La donna, di 80 anni, è proprietaria di una pescheria in zona Lagomaggio. Era il più bravo di tutti, un ragazzo buono che mi ha sempre aiutato“, aveva detto la mamma in lacrime all’indomani della morte.

La morte e i funerali

E’ morto Zanza il  re dei vitelloni“. La mattina del 26 settembre del 2018, quasi alle prime luci dell’alba la notizia che corre sulla bocca di tutti i riminesi (e non solo) sembra chiudere una stagione e forse un’era. La capitale della Riviera, o perlomeno di quella riviera degli anni d’oro che non è mai possibile identificare con coordinate temporali specifiche, si ritrovava quasi d’improvviso a dare l’addio a Maurizio Zanfanti. Il fortunato playboy riminese era morto la notte precedente, dopo aver consumato un rapporto sessuale in una macchina che aveva parcheggiato nelle vicinanze di un terreno agricolo alla periferia di Rimini.

Di li a poco, erano passati tre giorni, furono celebrati i funerali al cimitero di Rimini, dopo il rifiuto del parroco della chiesa Regina Pacis per il troppo clamore mediatico. Il cimitero, nel pomeriggio del 29 settembre fu quasi preso d’assalto. Centinaia di riminesi, ma anche turisti e turiste, scese in Romagna addirittura dalla Svezia. E poi istituzioni, giornali e tv, locali, nazionali e addirittura internazionali. Il tutto in un pomeriggio assolato di domenica, una delle ultime giornate dell’anno in cui in altre circostanze le spiagge sarebbero state prese d’assolto.

La notizia della morte di  Maurizio Zanfanti, il riminese Zanza, è stata ampiamente riportata dai media internazionali. Unica e strana eccezione, la Scandinavia, da cui almeno on line non arrivano ancora articoli. Le più attive sono le testate tedesche e naturalmente in prima linea c’è il colosso Bild, che aveva fatto di Zanza un personaggio ben noto ai lettori germanici: BILD ricorda l’ultimo “Papagallo” italiano”, scrive il colosso tedesco dell’informazione popolare a caratteri cubitali. E Nachrichten Welt: “Era il più grande playboy d’Italia. Ogni estate, l’uomo con la criniera fluente e gli splendidi peli sul petto, avrebbe conquistato fino a 200 donne!” Per Mopo di Amburgo Zanza era “Il “Romeo di Rimini († 63), il gigolò di spiaggia più famoso d’Italia”. Rosenheim 24, bavarese, insinua:  “Zanfanti presumibilmente ha dato il nome ad almeno nove bambini, immortalando ciascuno di loro con un tatuaggio a stella sulla sua pelle”. SWP di Ulm, nel Baden-Württemberg, riferisce: “All’età di 63 anni, Maurizio Zanfanti muore durante il suo passatempo preferito, dopo aver fatto sesso con una 23enne”. Un po’ impreciso lo svizzero Blick“Più volte i media hanno riferito del Casanova, che, come proprietario di un bar sulla spiaggia a Rimini, preferiva lavorare con le turiste dopo il lavoro”.

 

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