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18 gennaio – Senta Presca e la Crusìna, sante e chiese dimenticate

Il 18 gennaio la Chiesa commemora Santa Prisca, vergine e martire romana. Morta a 13 anni nel I secolo sotto l’impero di Claudio, figlia di Aquila e Priscilla martiri anch’essi e discepoli di San Pietro (che l’avrebbe battezzata) e San Paolo? Oppure uccisa nel III secolo, sempre tredicenne, sotto Claudio II detto “il Gotico”? O invece una matrona, addirittura moglie di Diocleziano (III-IV secolo), l’ultimo e più accanito persecutore dei Cristiani? La confusione delle leggende sovrapposte è alimentata anche da testi dove Priscilla e Prisca sembrano la stessa persona. 

San Pietro battezza Santa Prisca (incisione dal disegno di Giovanni Baglione; 1729-1764 circa; Londra, British Museum)

Nel 1934 i padri Agostiniani scavarono sotto la chiesa di Santa Prisca a Roma alla ricerca della domus dei S.S Aquila, Priscilla e Prisca di cui scrive San Paolo e su cui sarebbe stata edificata. Trovarono invece uno dei Mitrei più splendidi e meglio conservati dell’Urbe, con tracce di profanazione non anteriori all’epoca di Teodorico (V-VI secolo). Dunque nella casa dove si sarebbero dovuti radunare i primissimi Cristiani di Roma, in realtà si adorava l’iranico dio Mitra?

Il Mitreo di Santa Prisca a Roma

Priscilla è il diminutivo di Prisca e già appare strano che non sia l’inverso, dovendosi trattare di figlia e madre. Prisca in latino significa “prima, primitiva” e Santa Prisca-Priscilla sarebbe stata la protomartire, prima donna a dare la vita per la fede: con tutti i sospetti che ogni nome “parlante” e profetico può sollevare. A partire dallo stesso Stefano, il primo in assoluto a ricevere la corona (in greco στέφανος: stephanos) del martirio.

San Paolo ospite nella casa di Aquila e Priscilla

Secondo la tradizione Aquila e Priscilla erano fabbricanti di tende emigrati a Roma, originari del Ponto (sul mar Nero nell’odierna Turchia) ma ebrei come Pietro e Paolo (e in quanto tali esiliati dall’imperatore Claudio). Ma i loro nomi sono palesemente latini: traduzioni di generalità orientali o solo degli appellativi?

La chiesa di S. Prisca sull’Aventino, a Roma

Tanti misteri per una Santa dimenticata. Forse anche perché Senta Presca, da noi non più di un nome del calendario da recitare nel rosario alla data di oggi, non è mai divenuta patrona di qualche mestiere o corporazione, né miracoloso scudo da qualche specifico male. Come appartata e poco nota ai turisti, per quanto affascinante, è la sua chiesa sull’Aventino.

Più fortunati i suoi genitori: Santa Priscilla, ritenuta fondatrice delle visitatissime catacombe dove sarebbe stata sepolta anche la figlia Prisca, per qualche ragione fu adottata anche dai protestanti, con il risultato che il suo nome è piuttosto diffuso nei paesi anglosassoni. E’ stato portato anche da molte artiste, la più celebre delle quali è probabilmente Priscilla Presley, l’unica moglie di Elvis, Re del Rock’n Roll.

Priscilla ed Elvis Presley

San Aquila ha invece trovato una fortuna del tutto diversa: è il patrono ufficiale della Società Sportiva Lazio, unica squadra di calcio a poter vantare un’icona santificale.

Appartata e sconosciuta, anche perché chiusa al pubblico e con ben poco di spettacolare da mostrare, è anche la Crusìna, la chiesa più antica di Rimini fra quelle a noi rimaste.

Ecco la sua storia: 

18 gennaio 592 – Nasce la Crocina, la chiesa più antica esistente a Rimini

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