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Fate attenzione prima di sparare al gatto!

È il consiglio che mi sento di dare ai Riminesi dopo aver letto la notizia di un fatto spiacevole accaduto nell’ormai lontano 1823. Ce lo racconta il notaio Michel’Angelo Zanotti nel suo Giornale di Rimino.

1823. Terminò questo mese di luglio con una straordinaria disgrazia. Eravi un gatto che inseguiva volentieri il pollame ritenuto nella casa ove abitava il nobile signor Pietro Paci. Questo gentiluomo, indispettito contro questa bestiola, vedendolo starsene sdraiato sopra una fenestra che corrispondeva ad un sotterraneo della casa medesima, gli scaricò addosso un colpo di fucile carico di grossa munizione.
L’animale rimase estinto; ma disgraziatamente, transitando in quello stesso istante un suo domestico per nome Pacifico Santarelli, la carica andò a colpire anche questo povero uomo e sì fattamente che, portato allo spedale, cessò di vivere il dì 3 del susseguente Agosto.
Un tanto strano incidente accaduto involontariamente afflisse estremamente il Paci, signore di buon carattere che, attesa la sua nobile condizione, l’accidentalità del caso e l’assegno congruo fatto alla famiglia del defonto, dopo l’arresto in casa per qualche tempo, venne liberato, né la Polizia procedè più oltre contro di lui.

Alla luce di questo fatto io, che sostengo la tutela e il rispetto degli animali, invito tutti voi concittadini ad astenervi dal tirare una fucilata al gatto. Ma se proprio volete farlo, fate almeno attenzione che non ci sia qualcuno nei paraggi. Oggi potrebbe andarvi molto peggio di quanto accaduto al suddetto Pietro Paci.

Oreste Delucca

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