Erano stati spenti a fine maggio per una disputa sul brevetto. Ma dal 25 luglio i tutor torneranno un po’ alla volta a vigilare sulle autostrade italiane. E fra le prime 16 tratte in cui saranno riaccesi si sono quelle della A 14, che insieme alla A 1 presenta i più alti tassi di mortalità.
A entrare in funzione sarà sistema tutor ‘nuova omologa SICVe-PM’, come scrive sul proprio portale l’Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada. Le prime tratte di reinstallazione, spiega l’Asaps, “sono state individuate sulla base di alcuni criteri: punti sotto osservazione (A10; galleria di Base Direttissima A1; A16 Baiano-Avellino) e tratti lungo le principali direttrici, A1 e A14, con i più alti tassi di mortalità pre-tutor.”
In tempi successivi, e progressivamente, verrà ripristinata la rete Tutor su tutte le tratte dove il sistema di misurazione della velocità era già installato. “Ci auguriamo – commenta l’Asaps – che il ritorno a pieno regime sulla rete di Autostrade per l’Italia del sistema ‘Tutor/SICVe-PM’ contribuisca a mantenere livelli più bassi possibile della sinistrosità”.
I nuovi dispositivi garantiranno prestazioni ancora migliori sul fronte dell’efficienza del funzionamento e una totale indipendenza del software per il riconoscimento delle targhe dal sistema centrale, con tanti vantaggi in più dal punto di vista della sicurezza.
Se non che Autostrade per l’Italia ha diffuso un comunicato dai tomi piuttosto indispettiti: “In relazione alle indiscrezioni pubblicate sul sito di Asaps sulla prossima attivazione di nuovi sistemi di rilevazione della velocità media sulla rete, Autostrade per l’Italia precisa che ogni valutazione e decisione puntuale circa le tratte, i tempi e le modalità di attivazione è di competenza della Polizia Stradale. Le informazioni già diffuse in questa fase, quindi, non hanno alcun fondamento“.
Insomma per il pastrocchio dei tutor la parola fine non è ancora stata scritta.