Cerca
Home > Ultima ora > 100 milioni per i piccoli Comuni, da noi sono 12

100 milioni per i piccoli Comuni, da noi sono 12

La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità il disegno di legge per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali. Sul piatto vengono messi 100 milioni per finanziare un “piano pluriennale”. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

In provincia di Rimini sono 12 i Comuni interessati (Casteldelci, Gemmano, Maiolo, Mondaino, Montefiore, Montegridolfo, Montescudo-Montecolombo, Pennabilli, Saludecio, San Leo, Sant’Agata e Talamello). Della norma beneficeranno anche i nuovi Enti istituiti in seguito a fusione tra Comuni sotto i 5.000 abitanti.

Secondo il deputato PD riminese Tiziano Arlotti, “Finalmente siamo alla conclusione di un percorso che tiene conto della situazione attuale e del valore dei piccoli borghi ( 5.585 in tutta Italia, con oltre 10 milioni di abitanti) per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico, storico e culturale. Per il presidio del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico vi è la possibilità di convenzioni fra gli enti e gli agricoltori per attività di manutenzione e salvaguardia con contratti fino a 50 mila euro all’anno con i singoli imprenditori agricoli e fino a 300 mila se con imprenditori associati fra loro. Per il recupero e la riqualificazione dei centri storici tramite interventi integrati pubblico-privati sono previsti ulteriori fondi per un totale di 200 milioni. Viene favorita inoltre la semplificazione del recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione in alberghi diffusi”.

Diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale, ma anche semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione in alberghi diffusi, con un connubio di tecnologia e green economy: sono questi alcuni tra i punti di forza della proposta di legge, nata da un testo presentato dal presidente della commissione Ambiente Ermete Realacci (Pd). 

Per arrivare al voto dei Deputati sono occorsi tre anni. Inoltre, come ha ricordato lo stesso Realacci in discussione generale, “è la quarta volta in quattro legislature che la proposta di legge sui piccoli Comuni viene approvata a Montecitorio, ma finora si è sempre arenata al Senato”.

Il testo approvato a Montecitorio riguarda circa il 70% dei 7.998 Comuni italiani, su oltre il 50% del territorio nazionale. Ci vivd il 16,59% della popolazione italiana. Nei piccoli Comuni vengono prodotti il 93% delle DOP e degli IGP accanto al 79% dei vini più pregiati.

Il provvedimento contiene interventi di manutenzione del territorio con priorità per la tutela dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico.

Vengono poi previste misure per la messa in sicurezza di strade e scuole e interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico; la acquisizione e riqualificazione di terreni ed edifici in abbandono; la possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo; la realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici e di mobilità dolce; la possibilità di acquisire binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario da utilizzare come piste ciclabili.

Una particolare attenzione è riservata ai servizi: per esempio, la possibilità per i centri in cui non ci sono uffici postali di pagare bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali. Arriverà anche la facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per la fornitura di servizi in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, oltre che per attività di volontariato e culturali.

Via libera anche ad interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei piccoli Comuni, alla promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e del loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica. Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023.

In Aula sono state apportate diverse modifiche al testo rispetto a quello uscito dalla commissione, che hanno accolto istanze di tutti i gruppi parlamentari. La cui natura e portata forse spiega tempi di approvazione tanto lunghi.

Fra gli emendamenti, uno del Pd – presentato dal deputato Piergiorgio Carrescia – che modificando l’articolo 11 rende facoltativa (anziché obbligatoria) l’esposizione di una quota di prodotti a chilometro zero sugli scaffali degli “esercizi della grande distribuzione commerciale” (e non delle “strutture commerciali” in generale).

Ok anche a un articolo aggiuntivo promosso dal deputato Giovanni Burtone del Pd per fare in modo che ogni anno il ministero dei Beni e delle attività culturali, d’intesa con l’Anci, le Regioni e le relative Film commission, predisponga iniziative finalizzate alla promozione cinematografica in favore dei piccoli Comuni.

Tre emendamenti di Alternativa libera, Lega e Forza Italia hanno inoltre specificato che il Piano per l’istruzione destinato alle aree rurali e montane, all’articolo 13, venga predisposto previa intesa in Conferenza unificata (anziché nella
Conferenza Stato-Regioni).

Approvato con riformulazione anche un emendamento di Si-Selall’articolo 9, che ha specificato che la possibilità per i piccoli Comuni di proporre iniziative per lo sviluppo dell’offerta dei servizi postali dovrà avvenire “sulla base delle modalità stabilite nel contratto di programma tra il ministero dello Sviluppo economico e il fornitore del servizio universale”. Inserita, inoltre, tra le possibilità, anche quella di ripristinare gli uffici postali.

Ultimi Articoli

Scroll Up