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10 anni di “Giardini d’Autore”. 6 domande a Silvia Montanari

Alla fine di settembre “Giardini d’Autore”, la mostra-mercato che richiama a Rimini i migliori vivaisti di tutta Italia, è stata protagonista di una edizione da record in una nuova location: Castel Sismondo e una piazza Malatesta, trasformata in un grande giardino. La sammarinese Silvia Montanari, che di questo evento è la curatrice, ci racconta come mai questa manifestazione continua ad avere così tanto successo, dopo aver raggiungo i 10 anni di attività e le venti edizioni.

Montanari, quale è stato fino ad oggi il percorso di Giardini d’Autore?

La prima edizione si è tenuta a Villa Lodi Fè a Riccione con 30 espositori qualificati: vivaisti e collezionisti botanici che ancora oggi, a distanza di 10 anni, fanno parte del parterre di espositori di Giardini d’Autore, a dimostrazione del fatto che Giardini d’Autore è un progetto corale, in continua crescita e in cui fin dal principio in tanti hanno creduto. La crescita è stata lenta e i cambiamenti tanti, il più significativo sicuramente quello di scegliere, dopo tanti anni e dopo esserci consolidati su un territorio, di spostarsi da Riccione a Rimini. Una scelta “coraggiosa”, perché lasciare qualcosa di certo e che si conosce molto bene è sempre un azzardo. Ma Rimini era pronta, ed ero fortemente attratta da questa città che, nonostante si trovi a pochi chilometri da Riccione, stava e sta viaggiando ad un ritmo incredibile. Era la Rimini che aveva appena lanciato il progetto del Parco del Mare e iniziato i lavori per trasformare in giardino l’area intorno a Castel Sismondo, ma era anche la Rimini che stava pensando alla Piazza sull’acqua, era una città che stava andando in una direzione precisa e soprattutto voleva ridisegnarsi anche attraverso il verde.  Così abbiamo preso coraggio e abbiamo fatto questo salto. Un salto che fin dal principio, per l’accoglienza e la collaborazione ricevuta dalla città, ci ha permesso di crescere, di confrontarci con una realtà più grande, di poter modificare, senza snaturarlo, Giardini d’Autore trasformandolo da semplice mostra di giardinaggio ad un evento con contaminazioni di arte, cultura e design”.

Il nome Giardini d’Autore racchiude tutto questo, vero?

Il nome Giardini d’Autore è nato insieme al pensiero dell’evento. Una mostra con i migliori vivaisti botanici che offrivano per la prima volta collezioni di piante uniche grazie alle quali tutti possiamo avere piccoli o grandi giardini che diventano opere d’arte, appunto Giardini d’Autore“.

Che cosa trova la gente che decide di fare un giro in questa mostra?

Giardini d’Autore è prima di tutto un appuntamento con i migliori vivaisti italiani: sono loro i protagonisti indiscussi, persone appassionate di giardinaggio che ogni anno presentano collezioni botaniche provenienti dalla continua ricerca e dalla voglia di scoprire un nuovo modo di fare giardino. È anche cultura: ogni anno si organizzano laboratori, corsi e incontri per grandi e piccoli, ed è artigianato e design con la presentazione di spunti e idee per arredare casa e giardino. Inoltre, è arte grazie alle installazioni e alle performance che vengono proposte durante la manifestazione, ed è food, con una offerta gastronomica importante impreziosita negli ultimi due appuntamenti della presenza di un grande chef come Silver Succi. Infine, è intrattenimento con gli eventi del circuito #off che ogni anno coinvolgono locali e luoghi inediti della città. Insomma, Giardini d’Autore vuole essere la celebrazione della natura e della bellezza”.

Quante persone ci sono dietro a Giardini d’Autore?

Dietro a Giardini d’Autore ci sono tante persone, ognuna con il proprio contributo: ogni singola testa, ogni singola mano contribuisce a creare questa manifestazione. Ci sono i vivaisti, gli architetti, i designer, gli artigiani, ci sono i ragazzi che aiutano nel trasporto piante, ci sono i tecnici, c’è uno staff che fa in modo che tutto posso ripetersi e rinnovare continuamente”.

Come è andata questa edizione?

Molto bene, era una sfida importante: creare un parco dove fino al giorno prima c’era un cantiere non è stato facile. È servito il contributo e il sostegno di tutti. In meno di 24 ore una strada, nel pieno centro della città, è fiorita grazie ad alberi, prati, opere d’arte e piante incredibili che, per tre giorni, ci hanno dato uno sguardo sul futuro di questa città e sui nuovi perimetri del centro storico”.

State preparando già la prossima?

Certamente, per realizzare una edizione di Giardini d’Autore lavoriamo oltre sei mesi, per cui abbiamo già fissato le date per il 2019, che vedrà ben tre appuntamenti firmati Giardini d’Autore. Nella seconda metà di marzo l’edizione primaverile, a fine maggio lo Speciale Giardini d’Autore dedicato alle rose e alle fioriture del mese che precede l’estate, mentre a fine settembre torneremo con l’edizione autunnale”.

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