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1 novembre 1943 – Primo bombardamento di Rimini

Il 1 novembre 1943 diciotto bombardieri inglesi, divisi in tre squadriglie, poco prima di mezzogiorno attaccano l’obiettivo di Rimini, in quanto nodo ferroviario e stradale nonché base aerea. La città è praticamente indifesa: scarsa e inefficace la contraerea, pochi e precari i rifugi, assenti o impotenti i pochi aerei da caccia tedeschi e della repubblica sociale di Mussolini.

Sono colpiti il parco locomotive, la stazione ferroviaria, vaste aree della marina e del centro, ma anche, per l’imprecisione dei lanci che cercavano di distruggere i ponti, perfino il cimitero già affollato per la Commemorazione dei defunti del giorno successivo.

Fra i tanti ricordi di quel giorno tragico, quelli che Natalina Belletti, all’epoca 15 enne, una volta divenuta nonna lasciò ai suoi nipoti: “Abitavamo alla Sacramora e la casa proprio di fianco alla nostra era stata presa dai Tedeschi per metterci un comando, della contraerea credo. Con noi non sono stati cattivi, ma avevano sempre fame, portavano via tutto. Gli aerei sono arrivati dal mare, non finivano più. Poi hanno curvato e sulla città si è alzata una nuvola di fumo altissima. Continuavano a venire verso di noi, vedevano i portelli aperti e le bombe che sembravano arrivare proprio sulla nostra testa. Ma per quella volta sono arrivate solo poco più in là, al cimitero. Poi è suonato l’allarme, dopo che avevano finito. Il giorno dopo ci siamo andati al cimitero, era da far paura. Le ossa dei poveri morti dappertutto. E in diversi erano rimasti morti o feriti proprio lì il giorno prima. Poi casa nostra, per via di quel comando tedesco lì vicino credo, gli Inglesi l’hanno distrutta a cannonate dal mare, con le navi. Come rifugio ci mettevamo in un fosso coperto con una porta. Ma è stato l’anno dopo”.

Il bilancio dell’incursione del 1 novembre 1943 è di 92 morti e 142 feriti.

Il rapporto del Comune di Rimini alla Prefettura di Forlì inviato il 4 novembre 1943. A tre giorni dal bombardamento ancora vi sono vittime disperse sotto le macerie

E’ l’inizio di un martirio che durerà fino al 21 settembre 1944: 396 incursioni aeree e 15 bombardamenti navali, con un totale di 607 morti tra la popolazione civile, incalcolabili i feriti.

Quasi tutti gli abitanti saranno sfollati, quasi tutti gli edifici distrutti o lesionati.

Per queste immani sofferenze la città di Rimini sarà insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile

16 gennaio 1961 – Medaglia d’oro al valor civile alla Città di Rimini

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