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1.800 karateki invadono Riccione per il 20° Adidas Open d’Italia

In 1800 a Riccione per il 20° Adidas Open d’Italia di Karate che si svolgerà al Play Hall venerdì, sabato e domenica prossimi, 5-6-7 aprile.

Quest’anno oltre agli atleti italiani e sammarinesi, sono attesi rappresentanti di Slovenia, Francia, Marocco, Iran, Romania, Russia, Togo e Tunisia.

Un evento che da quattro anni è stato “strappato” a Milano grazie al feeling del patron Emilio Appiana con la Perla Verde e al “bridge” Riccardo Salvatori (Responsabile Tecnico del CKR) e Manuela Gasperoni ( Team Manager) che hanno colto l’opportunità e centrato l’obiettivo.

“La visita a Roma del sindaco Renata Tosi al presidente della Fijlkam Italia, Domenico Falcone, ha creato i presupposti affinché Riccione potesse diventare in poco tempo il polo principale delle manifestazioni sportive di arti marziali”, scrive in un comunicato la Polisportiva Riccione.

Solo nel 2019 infatti, oltre all’Open di Taekwondo della scorsa settimana e al XX Adidas Open d’Italia di Karate, Riccione  ospiteterà nei prossimi mesi, il Campionato Italiano di Judo, il Seminario della Nazionale Italiana di Karate e il corso di aggiornamento tecnici di Jiu Jitsu, portando un indotto di circa 15.000 presenze.

La società Centro Karate Riccione, che co-organizza con i promotori dell’evento,  preparerà l’area di gara con 10 tatami ed allestire il palazzetto per la manifestazione.

“L’aiuto dell’amministrazione per il supporto logistico e l’appoggio delle strutture ricettive, tramite Riccione Sport – dichiara il presidente del Centro Karate Riccione, Moreno Villa – sono determinanti per accogliere le migliaia di karateka che invaderanno viale Ceccarini. Fare sistema con le categorie è il futuro del turismo sportivo. Le società vanno aiutare ed accompagnate nel percorso organizzativo. La scelta dell’amministrazione di acquisire la gestione del Play hall è risultata vincente. Adesso siamo in grado di “vendere” Riccione a tempo indeterminato e pianificare proposte per eventi di grande portata che vengono fissati almeno con due anni di anticipo”.

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