Il deputato Tiziano Arlotti ha presentato un emendamento per la reintroduzione dei voucher per le attività stagionali.
Su questa iniziativa hanno preso posizione da una parte la Confcommercio, per bocca del Presidente Indino e, dall’altra, una nota della CGIL esprime il proprio parere. Riportiamo entrambe le posizioni.
Il presidente della Confcommercio di Rimini, Gianni Indino, ha dichiarato:
“Ringraziamo per avere portato le nostre istanze al tavolo politico, sollecitando soluzioni che diano risposte alle imprese del nostro territorio, private da un momento all’altro di uno strumento in grado di regolarizzare il lavoro occasionale”.
Gli emendamenti depositati dal deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti alla “manovrina” correttiva all’esame della commissione Bilancio della Camera, piacciono alla Confcommercio della Provincia di Rimini, che in queste lunghe settimane dall’abolizione dei Voucher Lavoro ha più volte sottolineato come sia indispensabile ed urgente uno strumento normativo utile alle imprese per regolarizzare il lavoro occasionale, soprattutto sul nostro territorio a vocazione turistica, con la nuova stagione alle porte.
“A più riprese abbiamo sollecitato la politica a porre in essere soluzioni che potessero dare risposte alle imprese del nostro territorio, private da un momento all’altro di uno strumento in grado di regolarizzare il lavoro occasionale – spiega il presidente di Confcommercio della Provincia di Rimini, Gianni Indino –. L’abolizione dei Voucher in questo mese non solo non ha portato ad un aumento delle assunzioni, ma ha avuto l’effetto contrario cioè quello di lasciare a casa i lavoratori. Si è già visto in questi ponti festivi in cui la nostra Riviera è stata affollata di gente: chi non era riuscito ad acquistare gli ultimi Voucher nelle tre ore messe a disposizione, ha dovuto rimboccarsi una volta di più le maniche, facendo da solo di necessità virtù.
Per questo ringrazio personalmente e a nome di Confcommercio provinciale l’Onorevole Arlotti che ha sollecitato la politica ad un ripensamento, riprendendo le nostre istanze, facendole proprie e portandole al tavolo della Commissione.
Sappiamo che questa è solamente una proposta, non un risultato acquisito, ma ringraziamo l’Onorevole per la disponibilità e per avere mantenuto l’impegno di farsi portavoce delle istanze provenienti dal nostro territorio. Ora la nostra speranza è che tutto questo produca dei risultati tangibili, per dare la possibilità alle aziende che non hanno più lo strumento Voucher, di poter lavorare e dare lavoro con regole certe e con costrutto nei giorni a venire, in attesa di una Legge definitiva”.
Per contro, Graziano Urbinati e Isabella Pavolucci, rispettivamente Segretario Generale CGIL Rimini e Segretario Generale FILCAMS CGIL, sempre di Rimini, hanno diramato un comunicato stampa che di seguito pubblichiamo.
Un’economia alimentata a voucher è già in agonia. No agli emendamenti alla manovrina, è il titolo della nota.
“L’onorevole Tiziano Arlotti non demorde, lui ai voucher non rinuncia. Anche se per la loro abolizione sono state raccolte milioni di firme (14.000 a Rimini), anche se il Governo, forse per paura di un’altra clamorosa sconfitta referendaria, ha fatto votare al Parlamento una legge di abrogazione, anche se l’abuso che se ne è fatto è stato ammesso universalmente. Evidentemente si tenta di far entrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, lavoro povero e sfruttato come foglia di fico per il lavoro nero.
L’On. Arlotti avrebbe proposto alcuni emendamenti alla manovrina correttiva per reintrodurre, in attesa di una nuova disciplina, i voucher per le attività stagionali, da usare fino al 31 dicembre 2017 e per rendere strutturale l’ampliamento dell’indennità Naspi (ex disoccupazione) a 4 mesi per i lavoratori stagionali dei settori turistico e termale.
Alcune considerazioni:
Dietro ai due milioni di voucher utilizzati nel 2016 nella nostra provincia (seconda dopo Bolzano) si nasconde il lavoro irregolare, infatti, come è noto, nella stragrande maggioranza dei casi un voucher non corrisponde veramente ad un’ora di lavoro (ti dò un voucher, sono coperto in caso di controlli e il resto è in nero). Quindi, se il lavoratore viene pagato in minima parte con i voucher e per il resto in nero, come potrebbe prendere la Naspi?
Se il turismo della Riviera per sopravvivere o per fare profitto ha bisogno dello sfruttamento della manodopera, e cioè del sistema voucher come sopra descritto, significa che siamo alla canna del gas, meglio fare altro. Non sarebbe dunque il caso che la Politica, a cominciare da quella riminese, inizi ad occuparsi di questa situazione, a partire dal crollo del reddito dei lavoratori e dal proliferare del lavoro povero che non consente a molte famiglie una vita dignitosa?
Ai politici e agli imprenditori orfani dei voucher va comunque detto che già oggi ci sono leggi e contratti di lavoro che concedono ampi margini di flessibilità per la stagionalità come ad esempio il lavoro a chiamata o ad intermittenza, i contratti a termine, i contratti week end, che, se utilizzati, garantiscono maggiormente chi lavora e forse consentono anche di percepire i 4 mesi di Naspi.
La CGIL, semmai si dovesse tentare di reintrodurre i voucher, chiamerà in causa la Cassazione come già annunciato. Da subito, invece, chiediamo ai parlamentari, a partire da quelli riminesi, di mettere mano in Parlamento alla Carta dei Diritti depositata dalla CGIL che indica anche come pagare i non assunti in pianta stabile o chiamati in modo saltuario. Carta nella quale indichiamo quali diritti e doveri nel lavoro debbano essere rispettati in un paese civile perché, come recita l’art. 1 della Costituzione, l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non sullo sfruttamento“.