Come già annunciato questa mattina, martedì 18 aprile, alle ore 9 si riunisce la 5 Commissione Consiliare con il seguente ordine del giorno:
– Vendita parziale, da parte di Holding S.p.A., delle azioni di Hera ed atti conseguenti. Parere
– Approvazione del Rendiconto della gestione esercizio 2016 ai sensi dell’art. 227 del D. Lgs. 267/2000. Parere
Il primo punto ha una rilevanza finanziaria ed anche di scelte di programmazione ed investimenti dell’amministrazione comunale di Rimini.
Infatti la proposta della Giunta comunale, di alienare azioni di Hera per un importo di 9,1 milioni di euro da utilizzare nel piano degli investimenti 2017 è dettata da scelte programmatiche nuove e non previste nel piano triennale degli investimenti.
La vendita di azioni Hera è permessa dal patto di sindacato di Hera di cui il Comune di Rimini fa parte. Infatti il Comune può alienare sino a 5.578.628 delle cosiddette azioni libere. L’operazione proposta dalla giunta ne prevede una vendita di 3.700.000.
Già nel 2015 era stata prospettata questa iniziativa (vendita azioni libere di Hera) soprattutto per estinguere il mutuo acceso da Holding con Monte dei Paschi di Siena s.p.a. pari a 6,3 milioni di euro e secondariamente, per l’eccedenza rispetto al mutuo residuo, secondo le disposizioni del socio unico Comune di Rimini.
La proposta presentata riduce invece solo di circa di 2 milioni di euro il mutuo dei 6,3 milioni con il Monte dei Paschi. Complessivamente per Rimini Holding è una operazione in perdita. Infatti a fronte di una riduzione della rata del mutuo di circa 250.000 € ha una minore entrata nei dividenti di Hera di circa 330.000 €. La Holding con questa operazione è appesantita per altri 50.000 euro. Riassumendo con questa vendita il rendimento delle azioni Hera detenute dal Comune di Rimini passerebbe dai 2.168.000 euro attuali a 1.838.000 €.
In conclusione, con la proposta deliberativa il Comune di Rimini avrebbe a disposizione 9 milioni di investimenti aggiuntivi e Rimini Holding ridurrebbe il debito di circa 2 milioni di euro.
A cosa servono i 9 milioni di euro aggiuntivi?
Chiamamicitta.it conferma le prime indiscrezioni. La parte più rilevante, oltre 5 milioni di euro, andrebbero al liquidatore della Coopsette per far rientrare nella proprietà del Comune il complesso della Novarese – Rimini Terme. Già nella relazione del bilancio previsionale 2017-2019 di Rimini Holding veniva presa in considerazione questa possibilità. Infatti a pag. 30 della relazione previsionale si legge:” A fronte delle difficoltà e dei rischi insiti nella procedura arbitrale in corso, l’amministrazione comunale sta valutando anche eventuali accordi transattivi con la controparte”. Ricordiamo che il Comune di Rimini nel 2014, a fronte della mancata realizzazione da parte di Coopsette del piano industriale previsto, aprì un contenzioso (procedura arbitrale, come previsto dal contratto di cessione) finalizzato a farlo ritornare in possesso della maggioranza delle azioni della società. L’accordo risulta essere stato raggiunto per una cifra, appunto, superiore ai 5 milioni di euro.
Altri 2 milioni di euro verrebbero destinati per rilevare dal curatore fallimentare, il centro sportivo Football Village,mai ultimato, sulla strada di San Marino nelle vicinanze dell’ex pastificio Ghigi. Il progetto era stato attuato con la formula del project financing. La società che si è aggiudicata la gara di realizzazione è fallita lasciando incompiuta l’opera.