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Dopo uber e airbnb scoppia la polemica sulla nuova moda dei picnic in collina

Dopo le polemiche per Ubber (il servizio di trasporto in auto privata), airbnb (affitto della casa o camera privata), flixBus (trasporto a basso costo su autubus) scoppia un’altra polemica sulla concorrenza. Questa volta si parla di ristorazione.

Durante questa estate particolarmente calda, sta prendendo piede, una nuova forma di ristorazione serale. Si tratta del formula “picnic sotto le stelle”.

Sono serate organizzate da agriturismi, ristoranti con adeguati spazi aperti o anche associazioni o pro loco. Ovviamente i posti più gettonati sono quelli collinari. La formula è abbastanza semplice. Prezzo fisso e menù fisso. A buffet e ci si siede o sul prato (quando c’è) oppure su balle di paglia opportunamente attrezzate oppure su tavoli tradizionali. Talvolta c’è la cucina molte volte è catering.

Il primo a sollevare il problema è stato Gaetano Callà, presidente provinciale di FIPE, la Federazione dei Pubblici Esercizi della Confcommercio.
“Si tratta di eventi in cui non vengono rispettate le più elementari norme igienico-sanitarie e di sicurezza, con la mancanza di autorizzazioni in materia di somministrazione di alimenti e bevande e di spettacoli – sottolinea Gaetano Callà, presidente provinciale di FIPE – Confcommercio –. Le aziende agricole possono aprire al pubblico per degustazioni, assaggi e vendita dei generi alimentari di produzione propria, non certo organizzare banchetti sotto le stelle con centinaia di coperti, se non addirittura spettacoli prevedendo spesso un biglietto d’ingresso, senza strutture idoneamente attrezzate o autorizzazioni. Anche sul nostro territorio tutto questo sta avvenendo sempre più spesso e ormai si è passato il segno”

Passano poche ore e rispondono le organizzazioni Cia-Agricoltori Italiani Provincia di Rimini, insieme alla Federazione provinciale Coldiretti Rimini e Confagricoltura provinciale di Forlì-Cesena e Rimini.
Siamo rimasti francamente stupiti nel leggere le affermazioni di Gaetano Callà. – affermano oggi in una nota le associaizoni sopra citate – Un attacco al settore agricolo ingiusto, fuori luogo ed inaccettabile, in quanto mette in cattiva luce un intero comparto produttivo.
Le manifestazioni realizzate dalle aziende agricole sono normate da Leggi dello Stato italiano, cui le aziende stesse debbono attenersi. Se Gaetano Callà conosce situazioni di irregolarità, lo invitiamo a rivolgersi alle autorità preposte, cosa che per il ruolo che ricopre auspichiamo faccia anche per il settore che rappresenta, proprio per evitare concorrenze sleali.
La posizione di Fipe-Confcommercio sembra dimenticare ciò che le istituzioni, le associazioni di categoria e gli operatori stanno portando avanti da anni per la diversificazione e l’arricchimento dell’offerta turistica, per la promozione e il marketing territoriale, per la valorizzazione del prodotto tipico, per l’integrazione fra costa ed entroterra, ovvero per quel progetto territoriale che porta vantaggi a tutto il sistema economico sociale della provincia di Rimini e della riviera romagnola.

La polemica non finisce in questo botta e risposta.

Fipe e Confcommercio rispondono agli agricoltori.
“Quella di FIPE – Confcommercio non è una difesa corporativistica, ma della legalità e del rispetto delle regole – spiega Gianni Indino -, battaglie che portiamo avanti con forza da tanti anni e su più fronti. Ci sono casi eclatanti e le autorità preposte non hanno certo bisogno che si facciano nomi e cognomi: basta leggere qualche locandina.”

Anche il sindaco di Coriano, Domenica Spinelli, è intervenuta sull’argomento. Lo ha fatto in occasione di “Scollina” invitando i suoi colleghi sindaci e con la presenza dell’assessore regionale Andrea Corsini.
“Un territorio come quello di Coriano vive di agricoltura e ha delle bellissime realtà aziendali che hanno intrapreso, nel rispetto delle norme, un percorso importante di innovazione e professionalità – ha commentato il sindaco Spinelli.

Scollina_02

Si aspetta una nuova puntata.

Evidente che il problema sollevato dalla Fipe esista. La tanta concorrenza di manifestazioni di vario tipo che riguardano proprio la ristorazione. Le tante iniziative di promozione del cibo a Rimini come in altre città se da una parte sono apprezzate dai residenti e turisti dall’altra riducono il lavoro della ristorazione “tradizionale”.

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